Sensori ‘salvavita’ necessari come per diabetici: gratis in arrivo in Emilia Romagna
La glicemia potrebbe essere troppo ‘ballerina’ in ben 9 pazienti su dieci, fra coloro che non hanno più lo stomaco per colpa di un tumore gastrico: lo suggeriscono i dati preliminari del primo studio italiano a indagare la prevalenza della variabilità glicemica in chi ha subito la gastrectomia parziale o totale dopo un tumore allo stomaco. Gli obiettivi e i risultati preliminari della ricerca, promossa dalla Società Italiana di Nutrizione Clinica e Metabolismo (SINuC) in collaborazione con il Gruppo Italiano di Ricerca sul Cancro Gastrico (GIRCG) e l’Associazione ‘Vivere senza stomaco, si può’ Onlus, sono presentati oggi in occasione del 4° Seminario di Studi sulla Nutrizione nei Gastroresecati ‘Alimentazione e nutrizione nel paziente con tumore allo stomaco: capire bene per curarsi meglio’ organizzato dall’Associazione, che riunisce i maggiori esperti gastroenterologi, oncologi e nutrizionisti clinici. Dopo la prima fase osservazionale, lo studio multicentrico prosegue con il monitoraggio glicemico continuo per due settimane dei partecipanti, ma i risultati preliminari suggeriscono che in futuro sarà necessario prevedere l’erogazione dei sensori glicemici anche per questi pazienti, oltre che per i diabetici. Gli sbalzi glicemici eccessivi sono molto pericolosi per la salute ed è necessario tenerli sotto controllo per prevenire ipoglicemie che potrebbero provocare coma e ricoveri.
Gli italiani che non hanno più lo stomaco a seguito di un tumore gastrico sono circa 80.000 e finora non si sapeva quanto fosse diffusa la dumping syndrome, un disturbo che compare da pochi minuti a 3 ore dopo aver mangiato perché il cibo raggiunge troppo velocemente l’intestino tenue.
I partecipanti sono stati sottoposti a un questionario specifico e i risultati mostrano che 169 pazienti hanno un punteggio compatibile con una diagnosi di dumping syndrome, e ben 117 con un’ipoglicemia reattiva isolata. La seconda fase della ricerca è stata avviata per valutare in tutti questi soggetti la variabilità glicemica sintomatica e asintomatica: i pazienti saranno infatti sottoposti al monitoraggio continuo della glicemia attraverso sensori sottocutanei. "Vivere senza stomaco è possibile, ma è ormai evidente che i pazienti che vanno incontro a importanti sbalzi glicemici potrebbero essere moltissimi – aggiunge Claudia Santangelo, presidente Associazione "Vivere senza Stomaco, si può Onlus" – Questi dati preliminari, suggerendo una prevalenza estremamente elevata della variabilità glicemica nei pazienti gastroresecati, sottolineano una volta di più la necessità di prevedere di garantire anche a queste persone l'accesso ai sensori per il monitoraggio della glicemia, indispensabili per scongiurare il rischio concreto di coma e di ricovero ospedaliero a seguito di un’eventuale ipoglicemia grave. Questi dispositivi a oggi saranno erogati gratuitamente soltanto in Emilia-Romagna, un esempio virtuoso che in futuro dovrebbe essere seguito da tutte le Regioni. La nostra speranza è che iniziative come questa, che a oggi sono sporadiche, siano sempre più diffuse per rispondere ai bisogni dei malati, purtroppo spesso dimenticati a causa del loro numero relativamente basso. L'obiettivo è garantire ovunque, a tutti i pazienti, omogeneità ed equità di accesso alle cure".
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