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Gimbe: con Rt in risalita serve un cambio dei parametri o si chiude

Infettivologia Redazione DottNet | 11/05/2021 12:41

Calano in ricoveri in terapia intensiva, solo tre Regioni oltre la soglia critica del 30%

A partire dalla prossima settimana l'indice Rt sui contagi di Covid-19 rischia di aumentare e ci potranno essere nuove zone arancioni, a meno che il Governo non ne modifichi i parametri. A dirlo è Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, intervenuto ai microfoni della trasmissione 'L'Italia s'è desta' su Radio Cusano Campus. "Oggi siamo in piena fase discendente della terza ondata, sicuramente per questa settimana avremo questa continuazione della fase discendente - spiega Cartabellotta - dall'altro lato, l'Iss ha segnalato un lieve incremento dell'indice Rt. Le Regioni dicono che bisogna modificare i parametri per il sistema a colori. Se ci devono essere delle modifiche devono essere fatte in tempi rapidi, altrimenti molte Regioni finiranno in zona arancione". "Se il governo dice che le riaperture sono irreversibili a questo deve corrispondere un cambiamento di questi parametri - prosegue - a partire dalla prossima settimana l'indice rischia di aumentare ancora, visto che vedremo gli effetti delle prime riaperture".

Intanto continua a calare, a livello nazionale, il numero delle terapie intensive occupate da pazienti Covid, attestandosi al 24%, ben 6 punti sotto la soglia critica del 30% . Tornano quindi al valore di metà febbraio, ovvero prima dell'effetto della terza ondata pandemica.  Solo 3 regioni, inoltre, superano tale soglia oltre la quale diventa difficile la presa in carico di malati non Covid: Lombardia, Toscana e Puglia. Lo mostrano i dati dell'Agenzia Nazionale per i Servizi sanitari regionali (Agenas), relativi alla giornata del 9 maggio. Due settimane fa le terapie intensive Covid erano al 30% e 7 le regioni oltre questo valore.

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Inoltra cala ancora, attestandosi al 25%, la percentuale dei posti letto occupati da pazienti Covid-19 nei reparti ospedalieri ordinari, restando quindi ben al di sotto della soglia di allerta del 40% individuata dal Ministero della Salute. Secondo i dati Agenas, tale valore era pari 32% lo scorso 27 aprile e al 28% lo scorso 25 maggio. Questo, nel dettaglio, è ora il tasso di occupazione delle terapie intensive e dei reparti ordinari nelle varie Regioni e Province autonome: Abruzzo (15% intensive, 20% reparti ordinari); Basilicata (13%, 30%); Calabria (22%, 42%); Campania (19%, 31%); Emilia Romagna (25%, 20%); Friuli Venezia Giulia (12%, 12%); Lazio (28%, 29%); Liguria (28%, 24%); Lombardia (35%, 27%); Marche (28%, 27%); Molise (13%, 12%); PA di Bolzano (10%, 11%); PA di Trento (20%, 11%); Piemonte (25%, 29%); Puglia (33%, 39%); Sardegna (19%, 18%); Sicilia (16%, 25%); Toscana (35%, 22%); Umbria (18%, 20%); Valle d'Aosta (30%, 14%); Veneto (13%, 12%).

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