«Stanchi di subire continui attacchi, abbiamo saputo rispondere adeguatamente all’emergenza». Alla direzione: «Ecco le nostre proposte per andare avanti nel cambiamento»
«In questi mesi, più volte, il Cardarelli è stato messo al centro di polemiche spesso strumentali. Accuse di cattiva gestione dei percorsi assistenziali e di mancato rispetto delle normative anti Covid che in molti casi hanno gettato un’ombra di diffidenza sull’intera azienda. Ora che l’ondata di piena del virus si sta attenuando e che noi medici abbiamo la possibilità materiale di dire la nostra, è arrivato il momento di rispondere a queste accuse». A parlare, in un documento che raggruppa otto dei principali sindacati medici dell’Azienda Ospedaliera più grande del Mezzogiorno d’Italia, sono ANPO - AAROI - CGIL Medici – CIMO - CISL Medici - FASSID - FESMED e UIL Medici. Una levata di scudi nei confronti di tutto il personale in servizio, ma anche di una Direzione Strategica che, sottolineano dai sindacati, ha «saputo ascoltare e mettere in campo provvedimenti e risorse adeguate alla gravissima situazione».
Mai come oggi, insomma, l’Azienda Ospedaliera Antonio Cardarelli di Napoli si mostra compatta. E fatto ancor più inedito, con una forte sintonia, seppur con le dovute differenze di ruolo, tra organizzazioni sindacali e management.
«E’ tempo di rendere possibile non solo un ritorno alle attività ordinarie, ma anche di fare ogni sforzo per evitare di perdere un’incredibile possibilità di cambiamento che questa crisi, pur nella sua drammaticità, può offrire». Di qui l’auspicio dei sindacati che le buone pratiche di collaborazione e di reciproca consultazione sui problemi da affrontare proseguano e si rafforzino. Sei i punti salienti di un piano d’azione che, portato avanti di concerto, potrebbe far voltare definitivamente pagina. In primis, tondare al più presto all’agibilità delle Unità operative attualmente accorpate e ridotte, pur continuando a rispettare le limitazioni dovute alle misure anti contagio. Punto numero due, riaprire i reparti strategici per consentire il deflusso dei pazienti non Covid dall’area PS Obi. Provvedere appena possibile a ripristinare le Ortopedie al Pad H, la Lungodegenza al padiglione B, la FKT e la Maxillo al padiglione D e le Pneumologie al padiglione Palermo. E ancora, proceda, cosi come già concordato, al progetto di riorganizzazione del pronto soccorso e, come previsto dal vigente CCNL, all’assegnazione degli incarichi professionali al personale della Dirigenza Medica. E, sesto punto del programma di lavoro auspicato dai sindacati, si continui nel lavoro di riorganizzazione complessiva del governo e delle attività dell’ospedale. Il Cardarelli è uno e deve provare a girare ad una sola velocità.
ANPO dott. Ciro Esposito
AAROI dott. Vito Bossone
CGIL MEDICI dott. Giuseppe Visone
CIMO dott. Luciano Vicenzo
CISL MEDICI dott. Vincenzo Baldassarre
FASSID dott. Angelo Rizzo
FESMED dott. Giuseppe Aragiusto
UIL MEDICI dott. Eugenio Capobianco
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