Canali Minisiti ECM

A 13 mesi cura un tumore aggressivo con autotrapianto staminali

Oncologia Redazione DottNet | 27/05/2021 12:01

Adesso la piccola sta affrontando un percorso di immunoterapia oncologica che le permetterà di confidare ancor più nella guarigione

Affetta da una forma rara e aggressiva di tumore infantile, il neuroblastoma, una bambina di 13 mesi, il cui peso raggiunge appena i sei chili, è stata sottoposta ad un autotrapianto di cellule staminali (afaresi), durante il quale ha anche potuto suonare ovetti e xilofono. E' accaduto nell'unita di 'Pediatria a indirizzo OncoEmatologico' del Policlinico di Bari, diretta dal dottor Nicola Santoro (nella foto).  Si è trattato della prima volta e la procedura è stata eseguita con successo.

Dato il peso della paziente che poneva complesse problematiche tecniche e cliniche, la raccolta delle cellule (aferesi terapeutica) è stata attentamente studiata e condotta dal Centro Trasfusionale dello stesso ospedale. Inoltre, grazie alla disponibilità dei trasfusionisti che hanno trasportato le necessarie apparecchiature e all'impegno della psicologa e del musicoterapeuta dell'associazione Apleti, l'aferesi è stata condotta al letto della piccola affiancata dalla sua mamma.

Durante le circa cinque ore necessarie, la piccola è rimasta tranquilla con i suoi genitori e non ha avuto bisogno di sedazione farmacologica. Successivamente ha affrontato senza problemi la lunga degenza necessaria per la procedura di trapianto, di circa 4 settimane, superandola brillantemente. Ora sta affrontando un percorso di immunoterapia oncologica che le permetterà di confidare ancor più nella guarigione.

"L'autotrapianto (trapianto autologo di cellule staminali emopoietiche) - spiega Santoro - è una metodologia pressoché routinaria per quanto riguarda le nostre patologie, la particolarità è data dal peso estremamente basso della bambina che era l'ostacolo più grande da superare. La piccola ha brillantemente superato tutta la fase trapiantologica a cui abbiamo associato anche un'immunoterapia particolarmente aggressiva: tutte le procedure eseguite hanno dato un esito decisamente positivo e favorevole".

Commenti

I Correlati

Cinieri: "Sono problemi che interessano quasi tutte le patologie oncologiche"

A più di cinque anni dall’arrivo in Italia della prima terapia genica, le CAR-T sono una realtà nella pratica clinica: crescono i successi nel trattamento di alcune patologie onco-ematologiche

Il trattamento in prima linea con daratumumab in somministrazione sottocutanea e in combinazione con bortezomib, lenalidomide e desametasone ha mostrato nei pazienti eleggibili a trapianto una sopravvivenza di circa 17 anni

Occorre rafforzare il modello assistenziale della Pediatria di Famiglia. Le proposte della FIMP in occasione del 51° Congresso Nazionale Sindacale di Roma

Ti potrebbero interessare

Sono un antiepilettico e un farmaco per il colesterolo che insieme sono in grado di modificare la biologia del tumore e potenziare l'effetto della chemioterapia

Dal melanoma al seno. Da studiare il fenomeno della resistenza in certi pazienti

Ricercatori di IEO e dell’Università degli Studi di Milano scoprono come farmaci già in uso possono essere potenzialmente efficaci contro tumori con una diffusa anomalia genetica

I nuovi dati dello studio MARIPOSA, presentati alla World Conference on Lung Cancer 2024, hanno confermato una superiorità clinica a lungo termine della terapia amivantamab più lazertinib rispetto alla monoterapia con osimertinib

Ultime News

Più letti