Cartabellotta: I dati migliorano da 14 settimane
Bene il calo dei contagi con gli ospedali che si svuotano del 90% da inizio aprile ma preoccupa la variante Delta per la quale serve potenziare sequenziamento e contact tracing con attenzione particolare a chi arriva dall’estero. Così Gimbe nel suo report settimanale sulla pandemia che sottolinea ancora una volta l’importanza di procedere con rapidità sulla campagna di vaccinazione.
Questi i dati: nella settimana 16-22 giugno 2021, rispetto alla precedente, si rileva una diminuzione di nuovi casi (7.262 vs 11.440) e decessi (221 vs 411). In calo anche i casi attualmente positivi (72.964 vs 105.906), le persone in isolamento domiciliare (70.313 vs 102.069), i ricoveri con sintomi (2.289 vs 3.333) e le terapie intensive (362 vs 504).
In dettaglio, rispetto alla settimana precedente, si registrano le seguenti variazioni:
• Decessi: 221 (-46,2%)
• Terapia intensiva: -142 (-28,2%)
• Ricoverati con sintomi: -1.044 (-31,3%)
• Isolamento domiciliare: -31.756 (-31,1%)
• Nuovi casi: 7.262 (-36,5%)
• Casi attualmente positivi: -32.942 (-31,1%)
“Da 14 settimane consecutive – dichiara Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione GIMBE – si registra una discesa dei nuovi casi settimanali. Se la costante riduzione del rapporto positivi/casi testati conferma una ridotta circolazione del virus, la progressiva diminuzione dell’attività di testing sottostima il numero dei nuovi casi e documenta l’insufficiente tracciamento dei contatti, cruciale in questa fase della pandemia”. Dalla settimana 5-11 maggio il numero di persone testate si è progressivamente ridotto del 52,7%, passando da 662.549 a 313.122; nel periodo 12 maggio-22 giugno la media nazionale si attesta a quota 101 persone testate/die per 100.000 abitanti con rilevanti e ingiustificate differenze regionali.
In tutto il territorio nazionale si conferma il calo dei nuovi casi settimanali (irrilevante in valore assoluto l’incremento percentuale di Liguria e Molise). Inoltre, da 10 settimane sono in costante calo anche i decessi, che nell’ultima settimana si attestano in media a 32 al giorno rispetto ai 59 della settimana precedente. “La costante riduzione dei pazienti ospedalizzati – afferma Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari della Fondazione GIMBE – ha portato l’occupazione dei posti letto da parte dei pazienti COVID al 4% sia in area medica che in terapia intensiva, con tutte le Regioni che registrano valori inferiori al 10% e 4 Regioni senza pazienti COVID ricoverati in area critica”.
In dettaglio, dal picco del 6 aprile i posti letto occupati in area medica sono scesi da 29.337 a 2.289 (-92,2%) e quelli in terapia intensiva da 3.743 a 362 (-90,3%). Le persone in isolamento domiciliare, dal picco del 28 marzo, sono passate da 540.855 a 70.313 (-87%). “Gli ingressi giornalieri in terapia intensiva – spiega Marco Mosti, Direttore Operativo della Fondazione GIMBE – risultano in calo da 3 mesi e la media mobile a 7 giorni è di 11 ingressi/die”.
Variante delta (indiana). In Italia, stando al database internazionale GISAID, sulla base dei campioni prelevati dal 9 al 23 giugno, su 218 sequenze depositate 71 (32,6%) sono da variante delta, un numero di incerta rappresentatività nazionale visto che non tutte le Regioni condividono i sequenziamenti in questo database.
“In assenza di dati affidabili sulla presenza della variante delta in Italia – puntualizza Cartabellotta, come riporta Quotidiano Sanità – tre sono le ragionevoli certezze: innanzitutto il numero di sequenziamenti effettuati è modesto e notevolmente eterogeneo a livello regionale; in secondo luogo, il contact tracing non è stato adeguatamente ripreso, nonostante i numeri del contagio lo permettano; infine, preoccupa il confronto con quanto sta accadendo nel Regno Unito nonostante sia più avanti sul fronte delle coperture vaccinali: in Italia infatti poco più 1 persona su 4 ha una copertura adeguata, avendo completato il ciclo vaccinale (27,6% rispetto al 46% del Regno Unito), mentre il 26,5% della popolazione ha ricevuto solo una dose (rispetto al 17% del Regno Unito) e il 46% è totalmente privo di copertura (rispetto al 37% del Regno Unito), percentuali preoccupanti considerando la minore efficacia di una sola dose di vaccino nei confronti di questa variante”.
L’infezione prolungata ha portato all’emergere di una nuova variante immuno-evasiva a causa dell’ampia evoluzione all’interno dell’ospite. Il paziente è poi deceduto
Studio Usa, manca il supporto alla genitorialità
Anelli (Fnomceo) : "Nettamente contrari all'eliminazione del numero chiuso". Di Silverio (Anaao): "E' una soluzione miope e sintomo di assoluta mancanza di una visione futura. Chiederemo un incontro al Ministro Bernini"
Nel 2022 nel mondo 249 milioni di nuovi casi e 608 mila decessi
L’infezione prolungata ha portato all’emergere di una nuova variante immuno-evasiva a causa dell’ampia evoluzione all’interno dell’ospite. Il paziente è poi deceduto
Nel 2022 nel mondo 249 milioni di nuovi casi e 608 mila decessi
Fda: "Non ci sono rischi per i consumatori, il prodotto in commercio è sicuro". Burioni: "Non è una buona notizia ma niente allarmi"
Ue, Oms e Unicef: «Negli ultimi tre anni 1,8 milioni di bambini non vaccinati». In crescita anche i casi di pertosse
Il professionista ha la possibilità di confrontare i dati in suo possesso con quelli acquisiti dall’Agenzia delle Entrate, visionando la propria dichiarazione precompilata, che sarà disponibile a partire dal prossimo 30 aprile
"Le farmacie rappresentano sempre più un punto di riferimento per la collettività e per il servizio sanitario nazionale costituendo spesso il presidio sanitario più prossimo per i cittadini"
Laiga: "Se si vuole dare un concreto aiuto alla maternità dopo la nascita, sarebbe più sensato investire tali soldi per rimediare ai gravi tagli al personale sanitario degli ultimi anni"
L’infezione prolungata ha portato all’emergere di una nuova variante immuno-evasiva a causa dell’ampia evoluzione all’interno dell’ospite. Il paziente è poi deceduto
Commenti