L'Aifa, l'Agenzia italiana del farmaco, ha approvato il larotrectinib, in grado di trattare i tumori che sono caratterizzati da una fusione dei geni Ntrk
Si apre nell'oncologia una nuova frontiera, quella dei farmaci anti-cancro "con indicazione agnostica", che sono in grado di trattare le neoplasie indipendentemente dall'organo che è stato colpito. L'Aifa, l'Agenzia italiana del farmaco, ha approvato il larotrectinib, in grado di trattare i tumori che sono caratterizzati da una fusione dei geni Ntrk. Sono stati tre gli studi che hanno evidenziato un miglioramento rapido e duraturo della risposta tumorale e della qualità di vita, con un tasso di risposta globale pari al 75%. Larotrectinib può essere considerato un farmaco "jolly", perché colpisce in maniera selettiva alcune mutazioni genetiche, a prescindere dall'organo interessato dalla malattia. "L'approvazione agnostica cambia le prospettive di cura ed è il primo passo per una rivoluzione 'culturale'", dice Saverio Cinieri (nella foto), direttore dell'Oncologia Medica e Breast Unit dell'Ospedale 'Perrino' di Brindisi e presidente eletto di Aiom, l'Associazione italiana di Oncologia Medica.
Sottosegretario Gemmato: “La prevenzione passa anche dalla corretta alimentazione. Il TanSiN sarà un punto di riferimento per una popolazione più consapevole e in salute”
A più di cinque anni dall’arrivo in Italia della prima terapia genica, le CAR-T sono una realtà nella pratica clinica: crescono i successi nel trattamento di alcune patologie onco-ematologiche
L’approvazione Europea è supportata dai risultati dello studio clinico di Fase 3 SELECT GCA che ha dimostrato che i pazienti trattati con upadacitinib hanno raggiunto l’endpoint primario della remissione sostenuta e importanti endpoint secondari
Il trattamento in prima linea con daratumumab in somministrazione sottocutanea e in combinazione con bortezomib, lenalidomide e desametasone ha mostrato nei pazienti eleggibili a trapianto una sopravvivenza di circa 17 anni
Via libera da Aifa, riduce i sintomi intestinali senza l'uso di steroidi
Lo studio sperimentale di fase III è stata la più ampia sperimentazione sulla fibrosi polmonare idiopatica (IPF) ad oggi mai condotta, in corso presso circa 400 centri e in oltre 30 Paesi
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