Canali Minisiti ECM

Cosenza, asportazione di un tumore recidivo complicato da una trombosi neoplastica

Oncologia Redazione DottNet | 02/11/2021 12:47

La massa aveva invaso i rami vena porta con il rischio di renderlo inoperabile

 All'Ospedale Annunziata di Cosenza è stato effettuato un intervento chirurgico di asportazione di un tumore recidivo complicato da una trombosi neoplastica che aveva invaso i rami vena porta con il rischio di renderlo inoperabile. Il paziente, di 66 anni, artista cosentino noto in città, ha voluto rendere pubblica la sua esperienza. In un centro del Nord era stato scartato per il trapianto di fegato, essendo la trombosi dei vasi portali una controindicazione assoluta alla sostituzione dell'organo. Lo rende noto l'equipe di chirurgia.  Ricordandosi che 10 anni prima era stato operato all'Annunziata per calcolosi della colecisti dal prof. Bruno Nardo, ed avendo appreso che il professionista, esperto di chirurgia del fegato e dei trapianti, formato al Policlinico Universitario del S.

Orsola di Bologna, era tornato a fare il primario della Chirurgia generale all'Annunziata, ha deciso di contattarlo. "Dopo l'incontro con il professore - afferma il paziente nella nota - ho capito che, nonostante il mio tumore fosse avanzato, non ero ancora spacciato come mi era stato detto. Con spirito di squadra, e coinvolgendo vari professionisti dell'Annunziata, il professore nel giro di pochissimi giorni mi ha sottoposto ad una batteria di esami per studiare nei dettagli la sede precisa della trombosi neoplastica, sperando che nel frattempo non fosse progredita.
  Dopo un consulto multidisciplinare si è stabilito che poteva essere operato asportando tumore e trombosi". Al tavolo operatorio oltre a Nardo, la sua equipe (Marco Doni, Veronica Crocco, Daniele Paglione) con la collaborazione degli anestesisti (Anna Paternostro) e degli infermieri. Prima di resecare il fegato, spiega la nota, sono state condotte ulteriori valutazioni strumentali. A quel punto è stato deciso che era possibile procedere ad asportare il fegato malato e così, senza necessità di trasfusioni di sangue, dominando prima il tumore e poi pulendo i rami portali dalla trombosi neoplastica l'intervento è stato condotto a termine. Il paziente, risvegliato in sala operatoria, è stato riportato nel reparto non avendo necessità della terapia intensiva.  Dopo un decorso postoperatorio regolare, il paziente è pronto per tornare a casa

Commenti

I Correlati

Cinieri: "Sono problemi che interessano quasi tutte le patologie oncologiche"

A più di cinque anni dall’arrivo in Italia della prima terapia genica, le CAR-T sono una realtà nella pratica clinica: crescono i successi nel trattamento di alcune patologie onco-ematologiche

Il trattamento in prima linea con daratumumab in somministrazione sottocutanea e in combinazione con bortezomib, lenalidomide e desametasone ha mostrato nei pazienti eleggibili a trapianto una sopravvivenza di circa 17 anni

I risultati di uno studio della Fondazione Tettamanti e dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII sono stati pubblicati sul “Blood Cancer Journal”

Ti potrebbero interessare

Sono un antiepilettico e un farmaco per il colesterolo che insieme sono in grado di modificare la biologia del tumore e potenziare l'effetto della chemioterapia

Dal melanoma al seno. Da studiare il fenomeno della resistenza in certi pazienti

Ricercatori di IEO e dell’Università degli Studi di Milano scoprono come farmaci già in uso possono essere potenzialmente efficaci contro tumori con una diffusa anomalia genetica

I nuovi dati dello studio MARIPOSA, presentati alla World Conference on Lung Cancer 2024, hanno confermato una superiorità clinica a lungo termine della terapia amivantamab più lazertinib rispetto alla monoterapia con osimertinib

Ultime News

Più letti