La scoperta della Northwestern University si chiama Tango10 ed è fondamentale per i ritmi quotidiani
La vita è organizzata sulle 24 ore. Al centro di questo ritmo regolare c'è l'orologio circadiano, un segnatempo presente praticamente in ogni tipo di organo, tessuto e cellula. Quando un orologio va storto, possono verificarsi disturbi del sonno o una varietà di malattie. Una scoperta della Northwestern University potrebbe aiutare a capire come questo orologio sia collegato ai cicli giornalieri: è stato infatti identificato un nuovo gene, chiamato Tango10, che è fondamentale per i ritmi quotidiani.
Questo gene è coinvolto in un percorso molecolare attraverso il quale l'orologio circadiano centrale (gli "ingranaggi") controlla l'output cellulare dell'orologio (le "lancette") per controllare i cicli sonno-veglia quotidiani. Sebbene la ricerca sia stata condotta utilizzando il moscerino della frutta Drosophila melanogaster, i risultati, secondo gli studiosi, hanno implicazioni per gli esseri umani.
La conoscenza di come funziona questo percorso potrebbe portare infatti a terapie per aiutare a trattare i problemi del sonno e potrebbe far luce sulle malattie umane legate all'orologio circadiano, come la depressione, le malattie neurodegenerative e quelle metaboliche. Quando gli studiosi hanno eliminato questo gene, la mosca ha perso il suo normale ritmo di comportamento sulle 24 ore. Alcune correnti di potassio sono state ridotte e probabilmente hanno portato a neuroni iperattivi e hanno contribuito a una perdita del ritmo regolare. In condizioni normali, invece i livelli della proteina Tango10 salgono e diminuiscono con il ritmo circadiano. Il lavoro è stato pubblicato sulla rivista scientifica Pnas.
Nuove terapie all’orizzonte potrebbero cambiare il paradigma della malattia, ma ritardi diagnostici e rallentamenti nell’accesso alle cure rischiano di creare profonde disparità per i pazienti europe
Pubblicato il “position paper” ufficiale della International Parkinson and Movement Disorder Society (MDS)
L’obiettivo è tutelare la dignità e l’autonomia delle persone affette da gravi malattie neurologiche che richiedono il suicidio medicalmente assistito
Grazie alla collaborazione con Farmacie Fiorentine A.Fa.M., che gestisce le 22 farmacie comunali Firenze, diventerà veicolo di informazione e consapevolezza
Scoperti nuovi fattori di rischio: il colesterolo "cattivo" nella mezza età e la perdita della vista non trattata in età avanzata
Perdita di autonomia, stigma sociale e peso economico i principali timori
Il lavoro, che accoglie le prime evidenze dello studio Nemesis è stato pubblicato su Nature Communications e illustra la generazione e i meccanismi neuronali delle alterazioni, suggerendo nuove vie di riabilitazione
All’A.O.U. Luigi Vanvitelli una nuova tecnologia cambierà la vita di migliaia di pazienti
Commenti