Ogni nuovo ceppo troverebbe la popolazione più resistente
Se la variante del Sars-Cov-2 denominata Omicron rappresenta il preludio "alla fine biologica della crisi pandemica" è ancora "presto per dirlo", secondo quanto scrive in un intervento sul Corriere della Sera l'epidemiologo e direttore della Prevenzione sanitaria del ministero della Salute, Giovanni Rezza. Tuttavia, "attenuazione dei sintomi e immunità di popolazione causata da pregresse infezioni e/o vaccinazioni fanno ben sperare - afferma l'esperto - in quanto qualsiasi nuova variante troverebbe con buona probabilità la popolazione maggiormente resistente".
“Serve un’alleanza concreta per proteggere i più fragili da un virus che ha conseguenze profonde non solo per i pazienti, ma anche per le famiglie e per l’intero sistema di cura” dice Barbaglia, Presidente dell’Associazione Respiriamo Insieme
I risultati dello studio hanno dimostrato chiaramente che il trattamento con indometacina era associato a un significativo miglioramento dei sintomi e dei livelli di saturazione dell'ossigeno
Lo rivela uno studio pubblicato su MDPI Applied Sciences e condotto dal team di ricerca ed innovazione di ELT Group e della controllata E4Life in collaborazione con il Dipartimento Energia del Politecnico di Torino
Lo rivela un nuovo rapporto Global Antimicrobial Resistance and Use Surveillance System (Glass) dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms)
Commissario straordinario, armonizzare azioni nei territori
Le indicazioni per la prossima campagna ricalcheranno quelle dello scorso autunno, quindi l'anti-Covid sarà "raccomandato" a persone di età pari o superiore a 60 anni. Dalla Florida sconsigliano i vaccini mRna
Lo rivela una ricerca sul New England Journal of Medicine
Nello spot di Italia Longeva il rapporto speciale tra nonno e nipote per sensibilizzare sulla importanza della prevenzione vaccinale per difendersi dalle malattie più temibili nella terza età
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