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Trapianto polmone: il tasso di sopravvivenza a un anno è del 71,2% e a 5 anni del 49,6%

Pneumologia Redazione DottNet | 24/03/2022 14:03

Il rapporto Cnt fornisce un quadro dettagliato dell'attività per singola struttura ospedaliera dotata di un centro trapianti di polmone e dell'intero percorso assistenziale dei pazienti

 Il Centro nazionale trapianti ha pubblicato la nuova edizione della valutazione di qualità dell'attività di trapianto di polmone in Italia nel periodo 2002-2019. Il rapporto (clicca qui per scaricare il testo completo), spiega il Cnt, fornisce un quadro dettagliato dell'attività per singola struttura ospedaliera dotata di un centro trapianti di polmone e dell'intero percorso assistenziale dei pazienti: dall’iscrizione in lista d'attesa alla probabilità di essere trapiantato fino ai risultati dell'intervento, incluse le fasi del post-trapianto e di follow-up.
 
Il report, continua il Cnt, intende fornire uno strumento di valutazione delle attività dei centri, proponendo un'analisi dei dati che consenta un confronto su casistiche standard (con particolare riferimento ai fattori prognostici dei pazienti).

Inoltre, questa edizione si arricchisce di alcuni approfondimenti come l'analisi degli esiti dei trapianti per un sottoperiodo (limitato agli interventi dal 2015) ma per i quali sono disponibili un numero maggiore di informazioni sul paziente.
 
Nel nostro Paese, dal 2002 al 2019 sono stati 2.021 i trapianti di polmone eseguiti in 12 centri autorizzati; i pazienti ricompresi nell'analisi sono stati in totale 1.879 (di cui 109 pediatrici).

 

 
Nel periodo complessivo 2002-2019 il tasso di sopravvivenza del paziente ad un anno dall'intervento è del 71.2% e a 5 anni del 49.6%, ma se si prendono in considerazione solo i trapianti effettuati dal 2016 al 2019 la sopravvivenza a un anno sale al 75,8%.
 

 
L'aggiornamento del rapporto sui trapianti di polmone segue quelli effettuati lo scorso anno sulla qualità del trapianto di rene e nel 2020 sull’attività di trapianto di cuore. "La valutazione degli esiti è uno dei compiti più importanti del Cnt perché consente alla Rete trapiantologica di analizzare nel dettaglio l'attività clinica e assistenziale, di identificare le criticità e di intervenire prontamente per risolverle", commenta il direttore Massimo Cardillo.
 
"Si tratta di dati che si sono rivelati preziosi nell'ultimo biennio per contrastare tempestivamente gli effetti indiretti della pandemia sul funzionamento dei servizi sanitari e continuare a garantire al meglio possibile il diritto alla salute dei nostri pazienti", conclude Cardillo.

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