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Cauda: Con la fine dell'emergenza serve tanta prudenza

Infettivologia Redazione DottNet | 31/03/2022 15:48

"Bisogna fare la terza dose che ad oggi è stata somministrata solo nel 60% dei casi e poi mantenere le misure che conosciamo: in primis l'obbligo della mascherina al chiuso anche dopo aprile"

Con la fine dello stato di emergenza, "servirà tanta prudenza" perché "il virus non legge i giornali". Così all'Adnkronos Salute Roberto Cauda, direttore di Malattie infettive al Policlinico Gemelli di Roma e consulente dell'Agenzia europea del farmaco Ema per le malattie infettive, nel giorno che sancisce la fine dello stato di emergenza legato alla pandemia Covid e l'entrata in vigore di nuove regole. "Sono due anni che abbiamo a che fare con la pandemia - prosegue Cauda - e le persone hanno voglia di tornare alla normalità. E' evidente una stanchezza da pandemia, ma come è stato riportato dai media e scritto anche su importanti riviste scientifiche il virus rimarrà con noi per un certo periodo di tempo.

Siamo di fronte ad una dicotomia: riprendere una vita normale con di fronte una situazione oggettivamente ancora difficile. Come si esce da questa impasse? - si chiede Cauda - Vaccinando il più possibile, bisogna fare la terza dose che ad oggi è stata somministrata solo nel 60% dei casi e poi mantenere le misure che conosciamo: in primis l'obbligo della mascherina al chiuso anche dopo aprile". 

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