Rispetto alla precedente versione sono state aggiornate le fonti bibliografiche
L’Istituto superiore di sanità ha aggiornato il protocollo per la sorveglianza dell’antibiotico resistenza (AR). Il nuovo documento segue le indicazioni e le esigenze del Piano nazionale di contrasto dell’antimicrobico-resistenza (PNCAR) e ricalca quelle proposte dalla sorveglianza europea (EARS-Net).
In particolare rispetto alla precedente versione sono state riviste le fonti bibliografiche e alcune informazioni di contesto; il controllo di qualità esterno è organizzato e distribuito dalla Technical University of Denmark (in collaborazione con il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie); è stata aggiornata la lista dei requisiti minimi che i laboratori diagnostici devono possedere, sono stati aggiunti nuovi antibiotici da saggiare per le diverse specie batteriche (cefepime e fosfomicina (i.v) per Escherichia coli e Klebsiella pneumoniae e ceftarolina per Staphylococcus aureus. Infine, è stata aggiunta la variabile “data di ricovero” nel tracciato record da inserire laddove disponibile.
Alcune criticità
Sebbene la sorveglianza AR-ISS abbia fornito dati per il monitoraggio dell’antibiotico-resistenza a livello nazionale ed europeo dal 2001 – si legge nell’introduzione al nuovo protocollo - è necessario menzionare alcune criticità, il cui superamento potrebbe portare a un miglioramento della sorveglianza stessa:
a. volontarietà della sorveglianza, per cui i laboratori partecipanti non hanno un riconoscimento istituzionale;
b. rappresentatività geografica sub-ottimale, dal momento che non tutte le regioni sono adeguatamente rappresentate nella sorveglianza;
c. limitata rappresentatività di popolazione dal momento che i dati riguardano soprattutto pazienti ospedalizzati.
d. qualità dei dati riguardanti strutture territoriali o ambulatori e la loro rappresentatività non nota.
La situazione attuale
Alcune regioni hanno attivato reti di sorveglianza dell’antibiotico-resistenza che coinvolgono tutti o una elevata percentuale dei laboratori ospedalieri della regione stessa e possono, quindi – si legge ancora nel documento dell’Iss - fornire dati di popolazione utili a promuovere il monitoraggio e le azioni di contrasto a livello locale. I dati delle sorveglianze di cinque regioni (Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Toscana, Sicilia) sono pubblicati in rapporti disponibili online . I protocolli di sorveglianza seguiti da queste regioni sono per lo più sovrapponibili al protocollo AR-ISS con la possibilità, quindi, di confronto con i dati nazionali e la possibilità di integrare queste sorveglianze regionali in quella nazionale. Sorveglianze regionali sono presenti anche in altre regioni (Liguria, Lombardia) sebbene i dati pubblicati on line si discostino in parte da quelli richiesti dalla sorveglianza nazionale o non siano resi pubblici.
Gli obiettivi del nuovo protocollo
Il nuovo protocollo si focalizza sugli obiettivi, i metodi e le modalità di rilevazione dei dati del sistema di sorveglianza AR-ISS, seguendo le indicazioni ed esigenze del PNCAR. Riguardo la scelta dei patogeni e della tipologia dei campioni clinici, il protocollo ricalca quello proposto dalla sorveglianza europea EARS-Net per facilitare la trasmissione dei dati all’ECDC e la comparazione a livello europeo. L’obiettivo generale della sorveglianza AR-ISS è quello di descrivere le caratteristiche epidemiologiche (andamenti temporali, differenze geografiche, differenze per gruppi di popolazione) dell’antibioticoresistenza in un gruppo selezionato di specie batteriche isolate da infezioni di rilevanza clinica (batteriemie e meningiti), che rappresentano sia infezioni associate all’assistenza sanitaria che infezioni acquisite in ambito comunitario.
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