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Variante Omicron Xe, il presidente dei virologi: Nessun dato in Italia

Infettivologia Redazione DottNet | 05/04/2022 13:43

"Nessun caso è giunto finora alla nostra osservazione", precisa Caruso. "Solo sporadiche rilevazioni di Omicron 3"

"In questo momento non abbiamo alcun dato per dire che anche in Italia è presente Xe", il ricombinante tra le varianti Omicron 1 e 2 di Sars-CoV-2, segnalato nel Regno Unito. "Nessun caso di Xe è giunto alla nostra osservazione, mentre è stato rilevato qualche caso sporadico di Omicron 3, che non riveste al momento alcun tipo di interesse" in un contesto in cui "Omicron 2 sta prendendo nettamente il sopravvento sulla 1". Lo precisa all'Adnkronos Salute Arnaldo Caruso, presidente della Società italiana di virologia (Siv-Isv), confermando che sulla 'variante mix' tra BA.1 e BA.2 "non c'è alcun motivo di preoccupazione per ora. Perché anche il dato diffuso dall'Organizzazione mondiale della sanità, secondo cui Xe potrebbe essere il 10% più trasmissibile di Omicron 2, è assolutamente preliminare e da confermare, come ha precisato la stessa Oms".

In un mondo senza frontiere, "non possiamo escludere" che Xe sia uscita dai confini Uk, "però al momento nessun caso è giunto alla nostra attenzione in Italia - ribadisce l'esperto, ordinario di microbiologia e microbiologia clinica all'università di Brescia e direttore del Laboratorio di microbiologia dell'Asst Spedali Civili - La nuova flash survey condotta su campioni raccolti ieri, 4 aprile", coordinata dall'Istituto superiore di sanità con il supporto della Fondazione Bruno Kessler e in collaborazione con il ministero, Regioni e Province autonome, "pur nella limitatezza dei numeri ci darà un'idea più precisa di come si sta evolvendo il virus" e il suo 'parco varianti'.
Se l'ultima indagine dava Omicron 2 al 44,1%, e sopra il 50% in 7 regioni/pa, dalla nuova survey "emergerà con ancora più forza" secondo Caruso "che questa sottovariante più trasmissibile sta superando la 1. Ed è questo che adesso ci preoccupa, perché come sappiamo Omicron 2 'buca' un po' di più anche il vaccino: non ne vanifica gli effetti protettivi sulle forme gravi di Covid-19, ma riesce a infettare anche persone vaccinate o che hanno già avuto l'infezione naturale".

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