Per gli europei troppo sale, zucchero, deficit potassio e fibre
Per costruire la futura etichetta nutrizionale, l'Ue dovrebbe tenere conto che tra i cittadini europei l'assunzione di energia (calorie), grassi saturi, sodio e zuccheri è troppo elevata e il consumo di potassio e di fibre alimentari è insufficiente. Sono le conclusioni dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) sulla profilazione nutrizionale, che è la base scientifica su cui la Commissione europea progetterà l'etichetta nutrizionale obbligatoria dell'Ue, attesa per la fine del 2022. Lo studio Efsa, uscito dopo una consultazione pubblica di tre mesi, non si esprime su un tipo specifico di etichetta, né sulle quantità di riferimento ma individua le sostanze nutritive e componenti non nutritivi (energia, fibre alimentari) più importanti per la salute delle popolazioni europee.
Il “modello siciliano” può essere facilmente replicabile su scala nazionale basandosi su di una sana alimentazione e di una corretta attività fisica all’insegna dei “valori” della Dieta Mediterranea
Partendo dall’analisi di oltre 3.800 studi clinici, sono state redatte 81 raccomandazioni che spaziano dall’ambito cardiovascolare all’oncologia, dalle malattie metaboliche ai disturbi neurodegenerativi
Gli effetti positivi da un regime ricco di verdure, fibre e cibi fermentati: la ricerca condotta in Tanzania con partner internazionali di Bonn e Firenze
Uno studio ha evidenziato benefici con la diminuzione dell'apporto calorico a circa 500 kcal al giorno per tre volte la settimana e un'alimentazione normale nel resto dei giorni
La correlazione emerge per la prima volta da uno studio condotto presso l'Università della California, a Riverside, e pubblicato sul Journal of Clinical Investigation Insight
I ricercatori del Labanof dell’Università Statale di Milano hanno esaminato due scheletri di donne e dei loro feti, con deformità attribuibili all'osteomalacia, una patologia legata alla fragilità ossea e associata alla carenza di vitamina D
Lo rivela uno studio effettuato su 1771 studenti di 48 scuole elementari pubbliche di Madrid
La pratica potrebbe salvare 820.000 vite l'anno
Commenti