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Progressi contro la forma avanzata metastatica del tumore al seno

Oncologia Redazione DottNet | 22/04/2022 16:15

È fondamentale che la valutazione della neoplasia metastatica avvenga da parte di gruppi multidisciplinari

Nel trattamento del tumore del seno avanzato i progressi sono notevoli: "Nel nostro Paese vivono più di 37mila persone con carcinoma mammario metastatico, una cifra in costante aumento grazie ai nuovi trattamenti ed il 30% di queste pazienti infatti è vivo a 5 anni dalla diagnosi". Lo ha affermato Giovanni Scambia, Direttore scientifico Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, in occasione del convegno internazionale 'New Drugs and New Insights in Breast Cancer'.  Nella malattia metastatica diffusa, rileva, "riusciamo a ottenere remissioni prolungate, per cui per molte donne si può parlare di cronicizzazione con una buona qualità di vita.

Non è raro trovare pazienti vive anche a oltre 10 anni dalla diagnosi". Questi risultati, sottolinea, "possono essere migliorati, superando gli ostacoli ancora presenti nell'assistenza. È fondamentale che la valutazione della neoplasia metastatica avvenga da parte di gruppi multidisciplinari. Tutte le pazienti devono essere trattate nelle Breast Unit, cioè in Centri di Senologia, dove è più alta l'adesione alle linee guida, migliore l'esperienza degli specialisti ed è garantita l'adozione di un approccio multidisciplinare.
È dimostrato che, in questi centri, la sopravvivenza è migliore". "Sono diversi i sottotipi di carcinoma mammario, definiti in relazione alle alterazioni molecolari - sottolinea inoltre Giampaolo Tortora, direttore del Comprehensive Cancer Center del Gemelli -. Questo ci consente di scegliere in maniera altamente selettiva il trattamento in relazione alle caratteristiche di ogni sottogruppo". Gli screening mammografici e la maggiore sensibilizzazione delle donne all'adesione a questi programmi di prevenzione secondaria, poi, hanno portato, negli ultimi anni, a un consistente incremento di diagnosi di carcinomi in stadio precoce, afferma Riccardo Masetti, Direttore Chirurgia Senologica del Gemelli e Presidente Susan G. Komen Italia: "Vanno recuperati quanto prima i ritardi accumulati durante la pandemia, pari a quasi 5 mesi".  E' infine "importante stimolare interazioni tra scienziati di diversi Paesi e fornire loro i mezzi necessari per svolgere attività di ricerca", conclude Ahmad Awada, Direttore Dipartimento Oncologia al Bordet Cancer Institute di Bruxelles.

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