La classe di età 40-60 anni è quella che ha fatto registrare la maggiore riduzione in termini di consumi
Nei primi ventotto mesi di applicazione della nota 96 si registra una diminuzione dei consumi e della spesa dei farmaci in Nota di circa il 18,3% rispetto ai periodi precedenti, sia in termini di confezioni erogate sia di spesa sostenuta dal SSN, con un risparmio medio mensile di circa 4,6 milioni di euro. A riferirlo è l’Aifa nel suo nuovo monitoraggio della misura introdotta due anni fa ha limitato la prescrizione della vitamina D a carico del Ssn. Non si osservano importanti aumenti dei consumi e della spesa di altri analoghi della Vitamina D non oggetto della nota.
A livello regionale, l’impatto della nota è da considerarsi eterogeneo: osserviamo Regioni più virtuose che registravano spesa e consumi inferiori alla media italiana già prima del provvedimento e che continuano a beneficiare degli effetti della Nota 96. In altre Regioni (Campania, Molise, Sardegna), invece, la Nota sembra perdere efficacia e addirittura si osserva una ripresa dei consumi. Pertanto Aifa “raccomanda alle Regioni di mantenere alta la sensibilizzazione sulla medicina generale al fine di assicurare la prescrizione appropriata della vitamina D e analoghi”. La classe di età 40-60 anni è quella che ha fatto registrare la maggiore riduzione in termini di consumi, soprattutto tra le donne.
Lo rivela uno studio condotto da ricercatori dell’Università dell’East Anglia (UEA) e dell’Università di Glasgow, pubblicato sulla rivista Aging Cell
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