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Per mezzo milione di persone cure per patologie gastroenterologiche in seguito al Covid

Infettivologia Redazione DottNet | 17/06/2022 17:27

La curva risale: aumentano incidenza e Rt. Stabili i ricoveri in ospedale. Ema avvia rolling review del nuovo vaccino di Moderna adattato alla variante Omicron

Oltre mezzo milione di persone in Italia nei prossimi anni potrebbe necessitare di cure per patologie gastroenterologiche come conseguenza del Covid. E' uno dei dati che emerge dallo studio Gi-covid19, che ha come promotore e coordinatore la Medicina Interna e Gastroenterologia dell'Irccs Policlinico Sant'Orsola di Bologna, diretta dal professor Giovanni Barbara, e che ha incluso più di duemila pazienti ricoverati con Covid-19 in 36 centri di 12 nazioni europee.

Per quanto riguarda i risultati dei dati relativi alla fase acuta del Covid-19, (da poco pubblicati dalla rivista 'The American Journal of Gastroenterology'), i ricercatori hanno seguito durante il ricovero e per un mese i pazienti ospedalizzati, evidenziando che i sintomi gastrointestinali, come la nausea e la diarrea, si verificavano più frequentemente in questo gruppo (59,7%) rispetto al gruppo di controllo (43,2%). Dopo un mese dal ricovero i pazienti guariti continuavano a lamentare nausea.

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I ricercatori hanno quindi concluso che l'infezione da Sars-Cov-2 può portare a disfunzioni gastrointestinali persistenti fino a un mese. La ricerca non si è fermata e ha analizzato i pazienti a un anno dall'ospedalizzazione, (parte dei risultati presentati in anteprima negli Usa al Digestive Disease Week), mostrando che il 3,2% sviluppa sintomi digestivi persistenti, non presenti prima dell'infezione, compatibili con la diagnosi di sindrome dell'intestino irritabile; questo disturbo si caratterizza per la presenza di dolore addominale e alterazioni dell'alvo e potrebbe quindi rientrare nello spettro clinico del Long-covid. Considerando che in Italia sono 17 milioni le persone che si sono ammalate di Covid, i dati suggeriscono che nei prossimi anni ci potranno essere oltre mezzo milione di pazienti da curare per patologie gastroenterologiche. risultati definitivi dello studio Gi-covcid19 saranno presentati al Congresso Internazionale Ibs Days 2022, che si terrà dal 20 al 22 Giugno 2022 a Bologna a Palazzo Re Enzo e vedrà la partecipazione dei principali esperti mondiali sull'argomento.

Cresce ancora l’incidenza settimanale che tocca i 310 casi per 100 mila abitanti rispetto ai 222 della precedente rilevazione. Sale anche l’indice Rt a 0,83 rispetto allo 0,75 della precedente rilevazione. Per quanto riguarda l’occupazione dei letti sono in discesa le terapie intensive: a livello nazionale il tasso è all’1,9% rispetto al 2% di sette giorni fa. Salgono anche i pazienti in Area non critica che si attestano al 6,7% rispetto al 6,6% della scorsa settimana. È quanto emerge dal monitoraggio settimanale curato dall’Iss.

I dati principali emersi dalla cabina di regia:

Sale l’incidenza settimanale a livello nazionale: 310 ogni 100.000 abitanti (10/06/2022 -16/06/2022) vs 222 ogni 100.000 abitanti (03/05/2022 -09/06/2022). Nel periodo 25 maggio – 7 giugno 2022, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,83 (range 0,73–1,18), in aumento rispetto alla settimana precedente, con un range che supera la soglia epidemica. L’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero è in aumento, con un intervallo che raggiunge la soglia epidemica: Rt=0,95 (0,91-1) al 07/06/2022 vs Rt=0,80 (0,77-0,85) al 31/05/2022.

Il tasso di occupazione in terapia intensiva scende al 1,9% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 16 giugno) vs il 2,0% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 09 giugno). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 6,7% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 16 giugno) vs 6,6% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 9 giugno)  Una sola Regione/PA è classificata a rischio basso. 14 Regioni sono classificate a rischio moderato ai sensi del DM del 30 aprile 2020. 6 Regioni/PPAA sono classificate a rischio alto per la presenza di molteplici allerte di resilienza. La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è stabile (10% vs 10% la scorsa settimana). In aumento la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (44% vs 42%), mentre diminuisce la percentuale dei casi diagnosticati attraverso attività di screening (47% vs 49%)

Ema avvia rolling review del nuovo vaccino di Moderna adattato alla variante Omicron

Dopo Pfizer, l'Ema ha oggi avviato una rolling review anche per una nuova versione del vaccino di Moderna (Spikevax) adattata per fornire una migliore protezione contro specifiche varianti di Sars-CoV-2, il virus che causa il Covid. La revisione riguarda un vaccino bivalente. Ciò significa che sarà mirato a due ceppi di Sars-CoV-2, in questo caso il ceppo originale e la variante Omicron che desta preoccupazione. La revisione si concentrerà inizialmente sui dati degli studi di laboratorio (dati non clinici) e sui dati di chimica, produzione e controllo (CMC), che riguardano la produzione del vaccino. Man mano che l'azienda progredirà nello sviluppo del suo vaccino bivalente, l'Ema riceverà ulteriori dati, compresi quelli sulla risposta immunitaria contro il ceppo originale e la variante Omicron che desta preoccupazione.

Avviando una revisione continua, l'Ema sarà in grado di valutare questi dati man mano che saranno disponibili. La revisione continuerà fino a quando non ci saranno dati sufficienti per una domanda formale. L'Ema comunicherà ulteriormente l'esito del riesame continuo o un'eventuale domanda. La composizione dei vaccini Covid adattati dipenderà in ultima analisi dalle raccomandazioni delle autorità sanitarie pubbliche e dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), nonché dalle considerazioni di enti regolatori come l'Ema e altri membri della Coalizione Internazionale delle Autorità Regolatorie dei Medicinali (Icmra). Questi organismi stanno lavorando a stretto contatto per determinare i ceppi appropriati per i vaccini Covid adattati. Questo processo di revisione continua è uno dei modi in cui le autorità dell'UE stanno lavorando per garantire che gli Stati membri dell'UE abbiano a disposizione tempestivamente per i vaccini Covid adattati di cui potrebbero aver bisogno per combattere le varianti attuali ed emergenti del Sars-CoV-2.

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