Sono i dati diffusi dall'Associazione Medici Diabetologi (AMD) e dalla Società Italiana di Diabetologia (SID), i cui esperti si riuniranno in un evento sul tema. Al centro delle discussioni anche quello del piede diabetico, una delle più temibili co
Sono i dati diffusi dall'Associazione Medici Diabetologi (AMD) e dalla Società Italiana di Diabetologia (SID), i cui esperti si riuniranno in un evento sul tema. Al centro delle discussioni anche quello del piede diabetico, una delle più temibili complicanze del diabete mellito
Il diabete può rischiare di far sviluppare ulcere del piede, la prima causa di amputazione non traumatica, in circa un paziente su tre (19-34% dei pazienti). Si tratta di uno tra i dati diffusi dall'Associazione Medici Diabetologi (AMD) e dalla Società Italiana di Diabetologia (SID), i cui esperti si riuniranno a Roma in occasione del secondo “Expert Meeting” italiano, in programma il 24 giugno. Il piede diabetico è una delle più temibili complicanze del diabete mellito che può causare il restringimento delle arterie portando alla riduzione dell’afflusso di sangue agli arti inferiori, in particolare proprio ai piedi, e rappresenta secondo gli specialisti la complicanza cardiovascolare più temibile e più costosa per chi soffre della patologia, oltre ad essere responsabile dell'insorgenza dell'ulcera del piede, manifestazione clinica particolarmente invalidante.
La sfida per contrastare la diffusione del piede diabetico
Come riferito da Cristiana Vermigli, coordinatrice del gruppo di studio sul piede diabetico SID-AMD, e da Cesare Miranda, coordinatore eletto, “la sfida per contrastare la diffusione del piede diabetico è, innanzitutto, prevenire le lesioni e, una volta formatesi, ottenere una riparazione nei tempi più rapidi e sostenibili possibili”. La presenza di una lesione, hanno spiegato ancora, “espone quotidianamente la persona con diabete ad un rischio potenziale di infezione e quindi di ospedalizzazione e amputazione, con ripercussioni importanti sulla qualità e aspettativa di vita”. Tra gli obiettivi del gruppo di studio italiano sul piede diabetico, inter-associativo di SID e AMD, c’è anche quello di sensibilizzare le autorità politiche e i responsabili delle aziende ospedaliere e territoriali ad una maggiore attenzione verso i percorsi di cura sul tema, oltre che promuovere l'uso dei trattamenti più innovativi e presenti nelle linee guida, supportati da una specifica analisi clinica e di costo-efficacia
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