Canali Minisiti ECM

L'Hiv accelera l'invecchiamento del corpo di quasi 5 anni

Infettivologia Redazione DottNet | 05/07/2022 18:28

Studio Usa, impatto sul Dna già dopo 2 o 3 anni dall’infezione

L’Hiv accelera l’invecchiamento di quasi 5 anni, velocizzando i cambiamenti biologici nel corpo associati al normale invecchiamento entro soli due o tre anni dall’infezione. E’ quanto emerge da uno studio coordinato dall’Università della California (Ucla) e pubblicato su iScience. Per arrivare a questi risultati, il team di ricerca ha analizzato campioni di sangue di 102 uomini raccolti sei mesi prima (o anche meno) che contraessero l’Hiv. Si è quindi proceduto a un nuovo prelievo due o tre anni dopo l’infezione.

I dati sono quindi stati confrontati con i campioni di 102 uomini della stessa età senza Hiv, prelevati nello stesso periodo di tempo.  L’esame delle misure epigenetiche dell’invecchiamento ha mostrato che nel gruppo con Hiv si verificava un’accelerazione dell’invecchiamento da 1,9 a 4,8 anni, nonchè un accorciamento dei telomeri, la regione terminale dei cromosomi che ne protegge l'integrità, nel periodo che inizia appena prima dell’infezione e termina da due a tre anni dopo, in assenza di trattamento antiretrovirale.
«Il nostro lavoro dimostra che anche nei primi mesi e anni di convivenza con l’Hiv il virus mette in moto un processo di invecchiamento accelerato a livello di Dna - ha affermato Elizabeth Crabb Breen, prima firmataria dello studio - Questo è un ulteriore elemento a sostegno dell’importanza fondamentale della diagnosi precoce dell’Hiv e della consapevolezza dei problemi legati all’invecchiamento, nonchè del valore della prevenzione dell’infezione da Hiv in primo luogo».

Commenti

I Correlati

Di Rosa, Presidente della Società Italiana d’Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI) sottolinea la necessità di attuare investimenti strutturali e il rafforzamento dei Sistemi sanitari

Gli esperti: Lotta a virus troppo lenta, rendere più accessibili strumenti prevenzione

Aodi: “Le linee guida dell’OMS sono essenziali, ma da sole non bastano, e soprattutto servono finalmente fatti e non certo parole da parte della stessa Organizzazione Mondiale della Sanità"

Progetto Inf-Act termina a fine anno. Il futuro? Forneris: "La nostra rete è una forza, decisori politici e alte sfere della ricerca non dimentichino l'irripetibile sforzo fatto"

Ti potrebbero interessare

Commissario straordinario, armonizzare azioni nei territori

Le indicazioni per la prossima campagna ricalcheranno quelle dello scorso autunno, quindi l'anti-Covid sarà "raccomandato" a persone di età pari o superiore a 60 anni. Dalla Florida sconsigliano i vaccini mRna

Lo rivela una ricerca sul New England Journal of Medicine

Nello spot di Italia Longeva il rapporto speciale tra nonno e nipote per sensibilizzare sulla importanza della prevenzione vaccinale per difendersi dalle malattie più temibili nella terza età

Ultime News

Più letti