Studio Usa, impatto sul Dna già dopo 2 o 3 anni dall’infezione
L’Hiv accelera l’invecchiamento di quasi 5 anni, velocizzando i cambiamenti biologici nel corpo associati al normale invecchiamento entro soli due o tre anni dall’infezione. E’ quanto emerge da uno studio coordinato dall’Università della California (Ucla) e pubblicato su iScience. Per arrivare a questi risultati, il team di ricerca ha analizzato campioni di sangue di 102 uomini raccolti sei mesi prima (o anche meno) che contraessero l’Hiv. Si è quindi proceduto a un nuovo prelievo due o tre anni dopo l’infezione.
Di Rosa, Presidente della Società Italiana d’Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI) sottolinea la necessità di attuare investimenti strutturali e il rafforzamento dei Sistemi sanitari
Gli esperti: Lotta a virus troppo lenta, rendere più accessibili strumenti prevenzione
Aodi: “Le linee guida dell’OMS sono essenziali, ma da sole non bastano, e soprattutto servono finalmente fatti e non certo parole da parte della stessa Organizzazione Mondiale della Sanità"
Progetto Inf-Act termina a fine anno. Il futuro? Forneris: "La nostra rete è una forza, decisori politici e alte sfere della ricerca non dimentichino l'irripetibile sforzo fatto"
Commissario straordinario, armonizzare azioni nei territori
Le indicazioni per la prossima campagna ricalcheranno quelle dello scorso autunno, quindi l'anti-Covid sarà "raccomandato" a persone di età pari o superiore a 60 anni. Dalla Florida sconsigliano i vaccini mRna
Lo rivela una ricerca sul New England Journal of Medicine
Nello spot di Italia Longeva il rapporto speciale tra nonno e nipote per sensibilizzare sulla importanza della prevenzione vaccinale per difendersi dalle malattie più temibili nella terza età
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