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In autunno i vaccini adattati alle varianti Covid. Negli adolescenti la protezione cala dopo 27 giorni

Infettivologia Redazione DottNet | 10/08/2022 19:02

L'efficacia del vaccino contro la malattia grave è all'82% per oltre tre mesi

"Per garantire al meglio la nostra preparazione comune" contro il Covid in autunno e inverno, "gli Stati membri devono disporre degli strumenti necessari. Ciò include i vaccini adattati alle varianti, come e quando saranno autorizzati dall'Agenzia europea per i medicinali" (Ema). Lo afferma la commissaria Ue alla Salute, Stella Kyriakides, sottolineando che l'accordo tra l'Ue e Moderna per ri-programmare le consegne dei vaccini contro il Covid-19 a settembre "garantirà che i paesi abbiano accesso alle dosi di cui hanno bisogno al momento giusto per proteggere i cittadini". L'intesa riguarda anche i vaccini adattati alle nuove varianti BA.4 e BA.5 Omicron, in attesa di autorizzazione da parte dell'Ema. "Ciò garantirà alle autorità nazionali di avere accesso ai vaccini nel momento in cui ne avranno bisogno per le loro campagne nazionali", annuncia Bruxelles in una nota.   "L'accordo - spiega la Commissione europea - garantisce che, se uno o più vaccini adattati ricevono l'autorizzazione all'immissione in commercio, gli Stati membri possano scegliere di ricevere i vaccini adattati nell'ambito del contratto attuale" e prevede anche la consegna di "ulteriori 15 milioni di dosi" dei vaccini adattati "previa autorizzazione all'immissione in commercio entro tempi che consentirebbero l'uso di queste dosi per le loro campagne di vaccinazione". 

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Negli adolescenti immunizzati con due dosi, l'efficacia del vaccino nel prevenire Covid-19 sintomatico inizia già a calare dopo 27 giorni, mentre la protezione contro le forme gravi della malattia resta alta per oltre 3 mesi. È il dato che emerge da uno studio effettuato in Brasile e Scozia e pubblicato su Lancet Infectious Disease. La ricerca ha preso in considerazione oltre 600mila test effettuati su 3,5 milioni di ragazzi tra i 12 e i 17 anni vaccinati con due dosi di vaccino Pfizer (BNT162b2). Anche se sono riscontrate differenze tra i due Paesi, le tendenze identificate dai ricercatori erano sovrapponibili. L'efficacia del vaccino raggiungeva il picco tra i 14 e i 27 giorni dopo la somministrazione della seconda dose e risultava inferiore nel periodo in cui circolava la variante Omicron rispetto al periodo dominato da Delta. In particolare, nella fase Omicron il picco di efficacia contro la malattia sintomatica è risultato del 64,7% in Brasile e dell'82,6% in Scozia. Nel periodo Delta, l'efficacia è stata rispettivamente dell'80,7% e del 92,8%.     In entrambi i Paesi l'efficacia ha iniziato a calare dopo il ventisettesimo giorno, scendendo, dopo 98 giorni, al 5,9% in Brasile e al 50,6% in Scozia.   L'efficacia contro le forme gravi di Covid resta invece elevata a lungo rimanendo superiore all'82% dopo 98 giorni dalla seconda dose.   "In sintesi, i nostri risultati indicano che negli adolescenti la protezione contro l'infezione sintomatica con la variante Omicron diminuisce rapidamente nel tempo dopo due dosi di BNT162b2 e, pertanto, due dosi non sono sufficienti per sostenere la protezione contro la malattia sintomatica", scrivono i ricercatori. "Tuttavia, la protezione contro la malattia grave probabilmente rimane elevata a 98 giorni o più dopo la seconda dose. I nostri risultati supportano l'importanza di massimizzare la copertura vaccinale e di prendere in considerazione dosi di richiamo per gli adolescenti", concludono.

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