Cricelli: “Proponiamo un nuovo approccio fondato su una vera riforma del SSN che veda nelle cure primarie territoriali il comparto sanitario fondamentale del nostro Paese. Va ripensata la medicina generale come comparto complesso che ha bisogno di un
Cricelli: “Proponiamo un nuovo approccio fondato su una vera riforma del SSN che veda nelle cure primarie territoriali il comparto sanitario fondamentale del nostro Paese. Va ripensata la medicina generale come comparto complesso che ha bisogno di una trasformazione sistematica, armonica e globale”
La Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie – SIMG interviene nel dibattito pubblico suggerendo attraverso alcuni punti fondamentali quali possano essere gli obiettivi e gli strumenti che dovranno essere presi in esame nei loro programma dalle forze politiche in vista delle elezioni del 25 settembre e trasformati in programmi di governo, al fine di migliorare strutturalmente il Servizio Sanitario Nazionale. L’obiettivo è quello di suggerire ai diversi schieramenti politici una impostazione ed una visione di sistema della sanità italiana. Di seguito i punti formulati dalla SIMG.
“Tra pochi giorni si terranno le elezioni politiche che porteranno al rinnovo del Parlamento e all’espressione di un nuovo Governo del nostro Paese – sottolinea il Prof. Claudio Cricelli, Presidente SIMG – Abbiamo ritenuto che questa circostanza sia meritevole di grande attenzione per quanto riguarda i programmi di politica sanitaria, finora affidati a criteri improntati all’urgenza e all’emergenza, prevalentemente dettata dalla pandemia da Covid-19. In realtà, il dibattito emerso negli ultimi mesi sul PNRR e sul DM 77 ha dimostrato esattamente il contrario: non si possono affrontare profonde riforme che incidono sulla natura e sulla struttura stessa del SSN con rimedi affrettati, dettati dall’emergenza. Proponiamo che questi punti vengano accolti nel dibattito tra forze politiche, imprenditoriali e professionali per proporre una riflessione sulla necessità di abbandonare l’emergenza e ripensare il SSN approfittando dell’entrata in carica del nuovo governo. Proponiamo un approccio fondato su una sanità che veda nelle cure primarie territoriali il suo punto fondamentale. Questa riforma deve essere a tutto tondo e affrontare tutti i nodi non risolti, a cominciare da una scelta politica che consenta un’assistenza di prossimità della popolazione sul territorio. Sosteniamo dunque che all’interno di una riforma generale e di una revisione globale del SSN, vada ripensata la medicina generale come comparto complesso che ha bisogno di una trasformazione sistematica, armonica e globale.
Le nostre proposte si inseriscono in questa visione, che non riguarda solo gli aspetti organizzativi, ma anche la formazione, il tema della specializzazione in Medicina Generale, il percorso di formazione di tutto il personale sanitario e il rapporto tra cure territoriali e specialistiche. Riteniamo inoltre che il sistema ECM sia largamente superato e debba essere trasformato da un sistema in cui si valutino e si certifichino le competenze dei professionisti e delle strutture di compiere con efficacia azioni complesse ed erogare prestazioni. Siamo a favore di un sistema di riconoscimento e di remunerazione per performance, sia delle strutture che degli operatori sanitari. Riteniamo infine che vada posta mano ad una finale sistemazione del ruolo delle società scientifiche e di una profonda attualizzazione della legge 24 del 2017”.
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Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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