La tecnologia che richiede la presenza del medico nucleare in sala operatoria con l'obiettivo di migliorare ulteriormente la precisione dell'intervento di asportazione della prostata per via robotica assistita
Non ci sarà solo più il robot Da Vinci ad aiutare l'urologo nella chirurgia del tumore prostatico. Per la prima volta in Italia, all'ospedale Molinette della Città della Salute di Torino, è stata sperimentata nei giorni scorsi una nuovissima tecnologia che richiede la presenza del medico nucleare in sala operatoria con l'obiettivo di migliorare ulteriormente la precisione dell'intervento di asportazione della prostata per via robotica assistita. La medicina nucleare entra in gioco con i radiofarmaci, ovvero molecole radioattive, in grado di identificare precocemente lesioni tumorali, tra cui il Psma (antigene di membrana prostata-specifico) per lo studio del carcinoma della prostata.
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Se ne parlerà sabato 14 settembre, sede idipharma di via G. Mameli 12 , Aci Bonaccorsi (Catania)
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