
Lo rivela uno studio guidato dall'Università Wake Forest, in Carolina del Nord, e pubblicato su Alzheimer's & Dementia, rivista dell'Alzheimer's Association
L'integrazione giornaliera di multivitaminici-minerali per 3 anni ha migliorato la cognizione globale, la memoria episodica negli anziani. Mentre integratori a base dei flavonoidi contenuti nel cacao non hanno mostrato particolari benefici. A indicarlo sono i risultati di un ampio studio guidato dall'Università Wake Forest, in Carolina del Nord, e pubblicato su Alzheimer's & Dementia, rivista dell'Alzheimer's Association.
Alzheimer e demenza colpiscono oltre 46 milioni di persone nel mondo ed è un numero destinato a crescere, per questo, scrivono gli autori dello studio, "è urgente identificare strategie efficaci per preservare la funzione cognitiva e mitigare il pesante carico sociale associato".
L'estratto di cacao non ha avuto effetto positivo mentre l'integrazione giornaliera di multivitaminici, rispetto al placebo, ha determinato un beneficio statisticamente significativo sulla cognizione, la memoria e la funzione esecutiva. Questo effetto è stato più pronunciato nei partecipanti con una storia di malattie cardiovascolari. In particolare si è stimato un rallentamento del 60% del declino cognitivo, paria circa 1,8 anni di protezione. "Questo è il primo studio su larga scala a lungo termine a dimostrare che l'integrazione di multivitamine-minerali per gli anziani può rallentare l'invecchiamento cognitivo. Sebbene siamo incoraggiati da questi risultati, non siamo pronti a raccomandarne l'uso diffuso", commenta Maria C. Carrillo, responsabile scientifica di Alzheimer's Association che precisa: "è necessario un ulteriore lavoro per confermare questi risultati".
Pubblicato il 13 Ottobre sulla rivista scientifica “Molecular Neurodegeneration” lo studio italiano è frutto di una prestigiosa collaborazione multi-istituzionale
In Italia, 1 minore su 5 è affetto da un disturbo neuropsichiatrico, circa 2 milioni di bambini e ragazzi, con importanti conseguenze sulla salute mentale
Ricercatori dell’Università di Bari, L’Aquila e Pavia ha valutato in due studi distinti l’efficacia di una sofisticata tecnica di “neuromodulazione non invasiva” in emicranici in cui le molecole più recenti avevano fallito
La SIN promuove la Famiglia al centro della cura dei Neonati in Terapia Intensiva Neonatale, per ridurre gli effetti negativi delle procedure dolorose. Al via il XXXI Congresso Nazionale SIN a Montesilvano
Scoperti nuovi fattori di rischio: il colesterolo "cattivo" nella mezza età e la perdita della vista non trattata in età avanzata
Perdita di autonomia, stigma sociale e peso economico i principali timori
Il lavoro, che accoglie le prime evidenze dello studio Nemesis è stato pubblicato su Nature Communications e illustra la generazione e i meccanismi neuronali delle alterazioni, suggerendo nuove vie di riabilitazione
All’A.O.U. Luigi Vanvitelli una nuova tecnologia cambierà la vita di migliaia di pazienti
Commenti