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Schillaci: I medici no vax sono 1900, saranno a disposizione delle direzioni sanitarie

Sanità pubblica Redazione DottNet | 02/11/2022 18:27

Il Ministro: Saranno loro a decidere dove assegnarli. Pronti a rientrare in 1878, il 47% ha più di 68 anni. Anelli: Non è rischioso farli tornare al lavoro

"Mi sono basato sul fatto che oggi lo scenario è completamento diverso e c'è una grave carenza di organico: è vero che i medici reintegrati saranno circa 4mila, ma intanto cominciamo a metterli a disposizione delle direzioni sanitarie. Ho letto anche di polemiche su quello che questi medici andranno a fare, ma quello che andranno a fare saranno sono le singole direzioni sanitarie a deciderlo, valutando il posto migliore dove i medici reintegrati potranno andare a lavorare", dice il ministro della salute Orazio Schillaci al Corriere.

Sono 1878 i medici che potrebbero rientrare effettivamente in servizio a seguito del decreto legge con il quale il Consiglio dei Ministri ha anticipato all'1 novembre la scadenza dell'obbligo di vaccinazione anti-Covid per i professionisti sanitari. Lo comunica la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (Fnomceo), che ha elaborato gli ultimi dati sui medici e odontoiatri sospesi dagli Albi per non essersi vaccinati.

Sul totale di 4mila sospesi, oltre 400 sono odontoiatri e tra i medici il 47% ha più di 68 anni ed è fuori dal Servizio sanitario nazionale. Al 31 ottobre, rileva la Fnomceo, erano dunque 4004 i medici e odontoiatri sospesi, vale a dire lo 0,85% dei 473.592 iscritti. Di questi, 3543 i medici (lo 0,82% dei 434577 totali), 461 gli odontoiatri e 325 i doppi iscritti, che, per la stragrande maggioranza, esercitano come odontoiatri. Andando però a vedere l'età dei sospesi, poco meno della metà, e precisamente il 47% dei 3543 medici, vale a dire 1665, afferma la Fnomceo, hanno più di 68 anni e sono per questo fuori dal Servizio sanitario nazionale. "Dei rimanenti 1878, la percezione è che la maggior parte siano liberi professionisti, ma non abbiamo, su questo, dati certi - commenta il Presidente della Fnomceo, Filippo Anelli -. Quello che possiamo dire è che gli Ordini si sono prontamente adeguati alle nuove disposizioni. Ringraziamo quindi tutti i Presidenti e il personale per il lavoro che hanno svolto in questi mesi e che ancora stanno svolgendo per ottemperare alla legge".

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Fnomceo: non è rischioso far rientrare i medici no vax 
"Far tornare i medici non vaccinati al lavoro in questo momento non è rischioso. L'articolo 32 della Costituzione demanda al Parlamento la definizione del bilanciamento fra i diritti del singoli e quelli della comunità in materia di salute. Durante l'emergenza Covid tutti i partiti, con l'esclusione di Fratelli d'Italia, avevano ragionato sulla prevalenza del diritto della comunità. Adesso l'andamento della patologia è cambiato, per questo il governo propone al Parlamento l'adozione di un atto che ripristini il corretto funzionamento dell'articolo 32 della Costituzione". Lo ha detto il presidente nazionale della Federazione nazionale degli ordini dei medici (Fnomceo), Filippo Anelli, intervenendo sullo stop all'obbligo vaccinale del personale sanitario. Rispondendo alla domanda sulla legge pugliese, che tiene lontani dai reparti più a rischio i medici non immunizzati, Anelli ha aggiunto che "non c'è conflitto fra norma nazionale e regionale. La prima disponeva che la vaccinazione fosse requisito indispensabile per esercitare la professione, e quindi sospendeva il personale no vax. La seconda non sospende, ma si limita a impedire ai medici non vaccinati di lavorare nei reparti più a rischio". In Puglia i medici non vaccinati potranno quindi essere allontanati solo da alcuni reparti. "La norma nazionale durante l'emergenza ha funzionato bene - conclude Anelli -. Avevamo una media di 80 decessi al mese, che quella legge ha fermato. Ma adesso la situazione epidemiologica consente il ritorno alla normalità. Resteranno le mascherine e la prudenza".

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