L’esperta spiega i vantaggi di una gestione a due tra le coppie più giovani o di lungo corso e suggerisce 5 modi per convivere con il diabete
Quello della condivisione è un verbo entrato nel linguaggio comune, che oltre a prevedere un coinvolgimento virtuale, trova molti riscontri nella quotidianità. Lo sanno molto bene quelle coppie che hanno deciso di gestire insieme una patologia cronica come il diabete e che stanno raccogliendo benefici nella loro routine.
"In una coppia in cui il partner ha il diabete, gioca un ruolo fondamentale la componente affettiva che si è dimostrata essere capace di migliorare la gestione di questa patologia(1). Se da un lato c’è la richiesta di aiuto nella gestione della malattia – spiega Maria Chantal PONZIANI, Dirigente Responsabile della Struttura Semplice Dipartimentale di Diabetologia e Malattie Metaboliche, ASL di Novara - dall’altro c’è la risposta di chi vuole essere preparato per poter offrire il miglior supporto emotivo e pratico. Un sostegno molto importante a patto che non invada gli equilibri della coppia e che può anche contare su soluzioni tecnologiche per controllare in parallelo il diabete".
LA COPPIA COME SQUADRA: IL VANTAGGIO DEL SUPPORTO PARITARIO
La partecipazione del partner al trattamento dipende da molti fattori tra cui la motivazione, il tempo che potrà dedicare e il livello di coinvolgimento che vorrà avere. Tra le criticità, c’è la difficoltà nel trovare il giusto mezzo per farlo, tra un eccesso di protezione o un eccesso di distanza.
"Sono innegabili i vantaggi che derivano da una condivisione aperta della malattia con il partner. Vedo moltissime coppie – prosegue PONZIANI - che si alleano per chiedermi o propormi delle soluzioni che possano adattarsi alla loro routine.
Dormire meno di 6 ore o più di 9 determina un aumento fino al 50% del rischio di sviluppare o di veder progredire la malattia
Con circa 3,9 milioni di persone con diabete in Italia e un impatto economico di 14 miliardi l'anno - pari all'8-10% dei costi sanitari nazionali - la patologia è una sfida per il Sistema Sanitario Nazionale
La scoperta è stata effettuata da un team di ricerca, composto dal Karolinska Institutet in Svezia, dall’Università di Bristol nel Regno Unito e dall’Imperial College di Londra nel Regno Unito
La quota di over 75 passata dal 34,8% a quasi il 36% per i malati di diabete di tipo 2, mentre nel diabete di tipo 1 aumentano gli over 65 (18,3%) con anche una quota di ottuagenari
Si tratta di un nuovo farmaco per conservare la funzione beta internazionale: è la ricerca Fabulinus, e quello del pediatrico fiorentino è l'unico centro italiano attivo coinvolto
Soprattutto se rossa e lavorata, analisi su 2 milioni di persone
Con il nuovo sensore FreeStyle Libre 2 Plus le persone possono visualizzare il proprio glucosio con una rapida occhiata al cellulare e prendere decisioni appropriate ora con un’accuratezza migliorata (8,2%) e indicato per l’uso dai 2 anni in su
In Italia, secondo le proiezioni Istat, se proseguisse il trend in crescita degli ultimi decenni, nel 2040 il dieci per cento della popolazione avrà il diabete
Commenti