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Pensione a 72 anni, via libera solo per i medici di base e pediatri di libera scelta. Smi, un altro errore

Previdenza Redazione DottNet | 09/02/2023 18:45

Ciriani: "Il governo Meloni dà una risposta concreta ad una esigenza reale di molti italiani"

Via libera alla possibilità per i medici di medicina generale e pediatri di libera scelta, entrambi convenzionati Ssn alla possibilità di andare in pensione a 72 anni e non a 70. E' stato approvato, infatti, un emendamento di FdI al decreto milleproroghe in questo senso. "Con l'approvazione dell'emendamento che proroga la possibilità di riconoscere nel monte ore formativo dei tirocinanti la sostituzione dei medici di base e di quello che dà l'opzione ai medici di famiglia di andare in pensione a 72 anni invece che 70, Fratelli d'Italia e il governo Meloni danno una risposta concreta ad una esigenza reale di molti italiani. Dopo essermi confrontato con il ministro Schillaci e il presidente Zaffini, che ringrazio per la collaborazione, ho seguito personalmente la vicenda e l'iter degli emendamenti in Commissione in Senato, sia perché è imprescindibile garantire ai cittadini il diritto alla salute".

Lo dichiara Luca Ciriani, ministro per i rapporti con il Parlamento.

."La possibilità di pensionamento a 72 anni per i medici di medicina generale e per i pediatri di libera scelta, seppur in forma volontaria, confermata nel Milleproroghe in discussione al Senato, è l’ennesima scelta sbagliata della politica nei confronti dei medici di famigli", commenta Pina Onotri, Segretario Generale Sindacato Medici Italiani.

"L’aumento dell’età pensionabile a 72 anni per i medici di medicina generale non può essere una soluzione, se solo pensiamo alla difficoltà che hanno gli ultra settantenni anche a rinnovare la patente, consideriamo difficile che si possa affrontare un tema così delicato, come la salute possa essere affidato a persone che dopo una vita di lavoro dovrebbero essere, giustamente, in pensione; anche perché una persona non può lavorare per il 90% della propria vita. In merito all’età pensionabile va anche considerato che la metà dei medici sono donne e su loro ricadono non solo il carico di lavoro ma anche quello assistenziale dei figli, dei genitori anziani. Per questo, soprattutto, per le donne medico si dovrebbe prevede un anticipo della pensione rispetto ai colleghi uomini", aggiunge Onotri.

"Per la medicina generale e quella di prossimità che rappresentano la prima linea di cura per i cittadini non servono misure tampone che penalizzano ancor di più i medici, in fuga, ormai, dal SSN per i carichi di lavoro insopportabili e per le retribuzioni in caduta libera. Occorrono scelte strutturali per far forte alla grave carenza di medici in tutto il Paese", precisa Onotri. "Ci aspettiamo dal Governo e dal Parlamento misure urgenti per calcolare il fabbisogno di specialisti e di medici di famiglia sulle reali esigenze della popolazione e sulla tipologia della stessa popolazione che si deve assistere. Occorre delineare una programmazione seria da subito e non varare misure estemporanee e penalizzanti per il lavoro dei medici", conclude la rappresentante dello Smi.

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