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Campania, specialisti ambulatoriali “off limit” in corsia

Sanità pubblica Redazione DottNet | 10/03/2023 13:42

Claudio Ussano (Sumai): «Se non ci fossimo chiuderebbero pronto soccorso e ospedali. L’avvocato Postiglione dimostra di non conoscere gli atti che sottoscrive»

«Senza il prezioso lavoro degli specialisti ambulatoriali gli ospedali della Campania non potrebbero funzionare. Chi dimentica questo, o è in cattiva fede, o dimostra di non conoscere assolutamente la realtà oggettiva della Regione che, purtroppo, contribuisce ad amministrare». È affidata alle parole di Claudio Ussano (segretario regionale del Sumai Assoprof) la durissima replica alla posizione assunta dal direttore generale di Tutela della salute della Regione, Antonio Postiglione. Il tema è quello degli specialisti ambulatoriali che, dice Postiglione «per legge non possono entrare in corsia: la loro attività specifica è prevista nell’ambito dei distretti sanitari».

Una dichiarazione «assurda», replica – Ussano - se la lunga esperienza sindacale non ci avesse abituati ai più repentini voltafaccia e alle continue promesse mancate da parte della istituzione regionale, saremmo davvero sbigottiti». Dal Sumai ricordano che la maggior parte dei presidi ospedalieri campani non potrebbero continuare a funzionare se al loro interno non ci fossero, ad affiancare i colleghi appartenenti alla dirigenza medica, centinaia di specialisti ambulatoriali. Medici appartenenti ad una branca concepita inizialmente per soddisfare le esigenze delle prestazioni specialistiche delle vecchie “mutue”, successivamente chiamata a sopperire in molteplici ambiti sanitari alle carenze via via emerse.
«Sorprende che l’avvocato Postiglione non conosca neanche l’Accordo Integrativo Regionale, da lui sottoscritto, che all’art 14 prevede che gli specialisti ambulatoriali entrino a far parte dell’organizzazione della Unità Operative ospedaliere in analogia a quanto previsto per medici dipendenti. Nell’Accordo Integrativo Regionale sono diversi i punti nei quali si prevede la presenza degli specialisti ambulatoriali nelle strutture ospedaliere. Basti pensare alla continuità terapeutica, anche lì la presenza dello specialista è auspicabile. Forse Postiglione dovrebbe ragionare di più sul fatto – prosegue Ussano – che l’affollamento degli ospedali è la diretta conseguenza dello stato pietoso nel quale sono ridotti i distretti, che oggi non possono assicurare neanche i Lea».  Di qui la provocazione lanciata dal Sumai Assoprof di dare seguito alle parole dell’avvocato Postiglione e di trasferire le centinaia di medici specialisti ambulatoriali dagli ospedali e dai pronto soccorso alle strutture territoriali, dotandoli delle adeguate risorse. «Assisteremmo in un attimo – dice Peperoni (vice Presidente nazionale) – alla più drammatica chiusura dei pronto soccorso e di interi reparti ospedalieri».

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