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Smi, Onotri: Occorre trovare soluzioni strutturali alla carenza di medici di famiglia e ospedalieri

Sindacato Redazione DottNet | 24/03/2023 14:50

"Le Case e gli Ospedali di Comunità previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza rischiano di diventare cattedrali nel deserto senza personale medico perché stiamo andando in fretta verso una vera emorragia di 45.000 medici in 5 anni"

"L’intervista a La Stampa del Ministro della Salute, Orazio Schillaci, non affronta uno dei nodi fondamentali del Servizio Sanitario Nazionale: come si farà fronte alla mancanza drammatica di medici di medicina generale e di quelli ospedalieri nel nostro Paese" così Pina Onotri, Segretario Generale del Sindacato Medici Italiani in una dichiarazione.

"Le Case e gli Ospedali di Comunità previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza rischiano di diventare cattedrali nel deserto senza personale medico perché stiamo andando in fretta verso una vera emorragia di 45.

000 medici in 5 anni. Questo è quello che si determinerà in Italia per effetto dei pensionamenti e che riguarderà sia i medici di famiglia sia i medici del Servizio Sanitario Nazionale. Il dato grave è quello che le uscite stimate per effetto dei pensionamenti non saranno comunque bilanciate dalle presumibili nuove. Di questo il Ministro Schillaci dovrebbe preoccuparsi". dice Onotri

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"I medici non ci saranno perché in questi ultimi anni la programmazione universitaria dei posti per formare medici di famiglia ha avuto il respiro corto, e in più non si è tenuto conto della gobba pensionistica ,annunciata da anni, e che arriva ora al suo culmine, senza considerare che servono almeno dieci anni, per formare un medico tra laurea e specializzazione", afferma Onotri.

"Per gli ospedali e le aziende sanitarie ci aspettiamo dal Governo misure che affrontino davvero i problemi e le criticità che vivono i medici ospedalieri e la dirigenza sanitaria. A tal fine chiediamo di stornare il 5% delle risorse dell’attività libero professionale del fondo di perequazione, prevalentemente verso il sistema di emergenza urgenza e verso il pronto soccorso. Proponiamo una forte l’incentivazione economica dei medici di PS e di emergenza urgenza; per il lavoro della dirigenza sanitaria una detassazione di una a parte dello stipendio, altrimenti come si potrà a competere con la sanità privata e con chi con un reddito di 85.000 euro paga il 15% di flat tax?, precisa l'esponente Smi.

"Ci auguriamo, infine, scelte governative sulla parità di genere nell'ambito delle aziende ospedaliere e sanitarie. Occorrerebbe puntare all'obiettivo di incentivare le aziende sanitarie e ospedaliere ad adottare policy adeguate a ridurre il divario di genere in tutte le aree che presentano maggiori criticità, come le opportunità di carriera, la parità salariale a parità di mansioni, le politiche di gestione delle differenze di genere e la tutela della maternità, con la necessità di prevedere modalità di lavoro flessibile conclude Onotri -.Il tempo per la sostenibilità della sanità pubblica è ormai sempre più ridotto. Occorre che nel Paese sindacati, associazioni, società civile insieme lottino per la difesa del SSN.È giunto il momento di costruire una grande giornata nazionale unitaria a difesa del servizio sanitario pubblico".

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