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Approvati i nuovi Lea con due nomenclatori: a gennaio la specialistica ambulatoriale e ad aprile le protesi

Sanità pubblica Redazione DottNet | 19/04/2023 18:31

Novità anche per le mascherine: si manterranno probabilmente nei reparti per i pazienti a rischio e imunodepressi

 “Sto tornando dalla Conferenza Stato-regioni presieduta dal ministro Calderoli e devo dire con grande soddisfazione che dopo sei anni è stato approvato il Dpcm, che risale addirittura al 2017, sui nuovi Livelli essenziali di assistenza (Lea), con due nomenclatori: uno per la specialistica ambulatoriale, che entrerà in vigore il primo gennaio 2024, e l’altro per l’assistenza protesica, che invece entrerà in vigore il primo aprile 2024″. Lo ha affermato il ministro della Salute, Orazio Schillaci, durante la conferenza stampa sul Decreto tariffe – Dpcm 12 gennaio 2017 sui nuovi Lea. “L’importo complessivo- ha precisato Schillaci- è di circa 400 milioni, alcuni erano già stati stanziati precedentemente e il resto andrà sul finanziamento della Legge di bilancio dello scorso anno. Il Nomenclatore amplia il numero di prestazioni tariffate: sono 2.

108, rispetto alle 1.702 del 1996“. E c'è di più: "Oggi ci sarà una riunione e decideremo, ma si va verso un allentamento. Le mascherine si manterranno probabilmente nei reparti per i pazienti a rischio e imunodepressi", ha aggiunto il ministro.

“E’ un momento particolarmente significativo- ha proseguito l’esponente del governo- perché stiamo in questa posizione da meno di sei mesi e finalmente ci siamo riusciti grazie a un grande lavoro. Ringrazio, quindi, tutto il personale del ministero, ringrazio in particolar modo il presidente della conferenza Stato-Regioni, Fedriga, e gli assessori regionali, con cui siamo riusciti a sbloccare una situazione che, di fatto, ci consegnava in molte regioni prestazioni ambulatoriali anche obsolete. Abbiamo introdotto nuove prestazioni e questo è un segnale fortissimo che va nella direzione di superare le disuguaglianze esistenti tra le varie regioni”.

Si tratta, secondo il ministro della Salute, di “un ulteriore provvedimento che questo governo sta facendo, impegnandosi a offrire il meglio per la sanità pubblica: dà diritto a tutti di accedere ai nuovi Livelli essenziali di assistenza”. Schillaci ha poi aggiunto: “Abbiamo sempre in essere una Commissione Lea e da oggi, una volta approvato questo provvedimento, raccoglieremo le istanze che perverranno per mettere nuovamente anche nuove prestazioni all’interno del tariffario dei Lea. È una situazione che si risolve dopo tanto tempo, dopo più di 6 anni- ha proseguito- e ci sarà un Tavolo di monitoraggio per controllare l’effettiva applicazione del Decreto Lea. Un Tavolo di monitoraggio con il Mef per controllare la spesa”. “Siamo particolarmente soddisfatti- ha concluso il ministro della Salute- questo è un giorno importante soprattutto per i cittadini, la nostra Nazione e per i pazienti delle varie regioni che, finalmente, avranno accesso a nuove prestazioni“.

Rispetto all’ultima versione la più grande novità riguarda le tempistiche di entrata in vigore dei nuovi tariffari. “Le disposizioni di cui al presente decreto entrano in vigore dal 1° gennaio 2024 per quanto concerne le tariffe dell’assistenza specialistica ambulatoriale e dal 1° aprile 2024 per quanto concerne le tariffe dell’assistenza protesica”, si legge nel provvedimento. L’impatto complessivo della proposta tariffaria risulta pari a 379,2 milioni di euro per la specialistica ambulatoriale e ad euro 23,4 milioni per la protesica, per un totale di 402,6 milioni di euro. Per la copertura di tale fabbisogno verrà utilizzata la copertura già prevista nel DPCM LEA 12 gennaio 2017, pari a 380,7 milioni di euro e, per far fronte ai maggiori costi associati alla presente relazione tecnica pari a 21,9 milioni di euro (€ 21.874.522), quota parte del finanziamento di cui all’articolo 1, comma 288 della legge n. 234/2021.

Le novità dell’aggiornamento Lea del 2017 per specialistica ambulatoriale e protesica
Il nuovo nomenclatore della specialistica ambulatoriale
Il nuovo nomenclatore provvede al necessario e atteso aggiornamento del nomenclatore disciplinato dal decreto ministeriale 22 luglio 1996, includendo prestazioni tecnologicamente avanzate ed eliminando quelle ormai obsolete.

Vengono introdotte numerose procedure diagnostiche e terapeutiche che nel 1996 avevano carattere quasi “sperimentale” oppure erano eseguibili in sicurezza solo in regime di ricovero, ma che oggi sono entrate nella pratica clinica corrente e possono essere erogate in ambito ambulatoriale.
- individua chiaramente tutte le prestazioni di procreazione medicalmente assistita (PMA) che saranno erogate a carico del Servizio sanitario nazionale (fino ad oggi erogate solo in regime di ricovero)

- rivede profondamente l’elenco delle prestazioni di genetica e, per ogni singola prestazione, fa riferimento ad un elenco puntuale di patologie per le quali è necessaria l’indagine su un determinato numero di geni

- introduce la consulenza genetica, che consente di spiegare al paziente l’importanza ed il significato del test al momento dell’esecuzione, le implicazioni connesse al risultato al momento della consegna del referto ed, eventualmente, di fornire allo stesso il sostegno necessario per affrontare situazioni spesso emotivamente difficili

- introduce prestazioni di elevatissimo contenuto tecnologico (adroterapia) o di tecnologia recente (enteroscopia con microcamera ingeribile, radioterapia stereotassica)

Il nuovo nomenclatore dell’assistenza protesica.
Il nuovo nomenclatore dell’assistenza protesica consentirà, tra l’altro, di prescrivere:

- ausili informatici e di comunicazione (inclusi i comunicatori oculari e le tasIere adaEate per persone con gravissime disabilità)

- apparecchi acustici a tecnologia digitale
attrezzature domotiche e sensori di comando e controllo per ambienti
(allarme e telesoccorso)

- posaterie e suppellettili adattati per le disabilità motorie, barella adattata per la doccia, scooter a quattro ruote, carrozzine con sistema di verticalizzazione, carrozzine per grandi e complesse disabilità, sollevatori fissi e per vasca da bagno, sistemi di sostegno nell’ambiente bagno (maniglioni e braccioli), carrelli servoscala per interni

- arti artificiali a tecnologia avanzata e sistemi di riconoscimento vocale e di puntamento con lo sguardo.

In ogni caso ecco cosa prevede il nuovo testo:

Specialistica ambulatoriale. “Il nuovo Nomenclatore della specialistica ambulatoriale - si legge nella Relazione tecnica al provvedimento - contiene elementi di forte innovazione, includendo prestazioni tecnologicamente avanzate ed escludendo prestazioni ormai obsolete. Si è tenuto conto che numerose procedure diagnostiche e terapeutiche, considerate nel 1996 quasi “sperimentali” o eseguibili in sicurezza solo in regime di ricovero, oggi sono entrate nella pratica clinica corrente e possono essere erogate in ambito ambulatoriale”.

Dal punto di vista metodologico il nomenclatore origina dalle proposte formulate nel corso degli ultimi dieci anni da Regioni, Società scientifiche e soggetti ed enti che operano nell’ambito del Ssn, e relative all’inserimento di nuove prestazioni (la maggior parte delle quali rappresenta un trasferimento dal regime di Day-Hospital o Day- Surgery), alla modifica di prestazioni precedentemente incluse o alla soppressione di prestazioni ormai obsolete.

Il Nomenclatore amplia quindi il numero di prestazioni tariffate: dalle 1.702 della versione del 1996 si passati a 2.108 prestazioni. “In molti casi – si legge – quali ad esempio le visite specialistiche o gli esami di diagnostica per immagini degli arti, la definizione generica già presente è stata modificata specificandone il contenuto, nelle fattispecie introducendo la disciplina o individuando il segmento corporeo. Il risultato è che il nuovo nomenclatore include prestazioni che, seppure già erogate in vigenza del precedente decreto, sono descritte o organizzate diversamente”. Insomma, rivede le vecchie le tariffe e nel contempo valorizza le nuove. Nuove prestazioni, si legge nella Relazione tecnica, peraltro già erogate in alcune grandi realtà (Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Toscana), e prese come “regioni benchmark “per ribaltare l’impatto economico dell’introduzione dei nuovi Lea a livello delle restanti Regioni”. Dalla Relazione emerge come per la definizione dei costi sia stato svolto un lavoro certosino, frutto di analisi accurate sulle prestazioni erogate in strutture sia pubbliche sia private, tenendo conto dell’alta variabilità tariffaria regionale, e del confronto con le società scientifiche.

Protesica. Novità anche sul fronte della protesica, con aggiornamenti ed esclusioni. Rispetto al Nomenclatore del ‘99 nel Nomenclatore Dpcm Lea sono stati trasferiti dei prodotti dall’elenco “su misura” all’elenco “in serie”, sono stati eliminati alcuni prodotti, “spacchettizzati” dei prodotto con aggiuntivi per la loro composizione e funzionalità e inseriti nuovi prodotti con relativi aggiuntivi e riparazioni. Ad esempio è stata esclusa la classe degli ausili addominali per la terapia dell’ernia e incluse quelle per la terapia circolatoria e per l’adattamento della casa. In questo senso “la revisione dell’Elenco 1 relativo ai dispositivi “su misura” - operata dal Dpcm 12 gennaio 2017 sui Lea - ha portato il numero dei dispositivi da 1.315 a 1.063 e ha comportato una diminuzione sensibile del numero di prodotti (200 nel nuovo elenco) e più contenuta di aggiuntivi (314) e riparazioni (549)”.

Guglielmino (Siru): "Accogliamo con grande entusiasmo l’approvazione del decreto Tariffe nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) per i trattamenti di Procreazione Medicalmente Assistita. Un plauso al Ministro Orazio Schillaci che ha portato a termine un provvedimento atteso da oltre vent’anni da migliaia di coppie e che contribuirà a offrire prestazioni sanitarie più eque e omogenee in tutto il territorio italiano per la procreazione medicalmente assistita e anche in altri ambiti sanitari. La regolamentazione delle tariffe per la PMA non è solo una questione "economica"  - prosegue Antonino Guglielmino, Past President Siru  – ma rappresenta un importante passo avanti verso quel processo di umanizzazione delle cure di cui Siru da sempre si fa portavoce  e che permetterà di migliorare l’efficacia dei trattamenti stessi, facilitando le cure a "chilometro zero" e valorizzando l’efficacia del rapporto medico- paziente sul territorio, con il coinvolgimento con i medici di medicina generale e di tutte le figure coinvolte nel processo di PMA. Infine, siamo convinti che questo decreto, sulla cui corretta attuazione la SIRU continuerà a vigilare contribuisca a ridurre il fenomeno del turismo procreativo ad oggi vede ancora migliaia di coppie costrette a spostarsi da Sud a Nord e dalle zone più periferiche verso i grandi centri, per accedere alle cure.

Il "Decreto Tariffe", contenente il nomenclatore tariffario legato ai Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), ha trovato l’intesa in Conferenza Stato -Regioni; un traguardo atteso dal 2017 e il cui mancato raggiungimento è stato più volte addotto come una limitazione per altri importanti provvedimenti. "Osservatorio Malattie Rare accoglie con soddisfazione la notizia dell’approvazione del decreto, un atto che contribuirà a portare la sanità sempre più nella direzione di una maggiore equità tra le Regioni, garantendo ai cittadini le prestazioni e gli ausili di cui effettivamente hanno bisogno. Ci congratuliamo con il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, per aver ottenuto in poco più di 6 mesi dall'insediamento, questo risultato, sempre sfuggito in passato – commenta Ilaria Ciancaleoni Bartoli, Direttore di Osservatorio Malattie Rare - OMaR – Nei prossimi giorni, insieme alle associazioni di pazienti dell’Alleanza Malattie Rare e ai clinici, analizzeremo accuratamente le prestazioni inserite nei nuovi tariffari, per verificare che non ci siano inesattezze ed essere pronti a proporre integrazioni al prossimo aggiornamento che, ci auguriamo, avrà in futuro cadenza costante, come è stato promesso".

Il decreto, più volte sollecitato anche da tutto il mondo delle malattie rare, consentirà di aggiornare i vecchi tariffari, fermi al 1996 per la specialistica e al 1999 per la protesica e contribuirà a ridurre le differenze regionali nell’erogazione delle prestazioni e di quanto in esso contenuto. È fondamentale inoltre, secondo OMaR, che il nomenclatore della specialistica includa prestazioni tecnologicamente molto avanzate, anche nuove, e ne elimini alcune ormai totalmente sorpassate.

"Ora che questo enorme scoglio è stato finalmente superato – prosegue il Direttore di OMaR – ci sono tutti i presupposti per compiere altri due passi, semplici e di fatto pronti, anche questi attesi da troppo tempo. Alla Conferenza delle Regioni spetta ora, infatti, di dare il via libera al Piano Nazionale Malattie Rare, fortemente voluto dal Sottosegretario Marcello Gemmato, ma che da due mesi attende la calendarizzazione. Al Governo, invece, si chiede di compiere un altro passo, fino ad ora mancato proprio a causa della mancanza del Decreto Tariffe: l'aggiornamento per decreto della lista di patologie da ricercare attraverso lo screening neonatale. Nuovi LEA, aggiornamento dello screening e Piano Nazionale Malattie Rare sono tre delle più grandi necessità per il mondo delle persone con malattie rare, confidiamo nell'impegno e nella capacità fino ad oggi dimostrati dal Ministero, e in modo particolare dal Sottosegretario Gemmato, per vederle finalmente soddisfatte".

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