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L'Anaao contro le Università: no al blocco della riforma del sistema formativo specialistico, sarà un danno per medici e pazienti

Professione Redazione DottNet | 23/05/2023 17:34

"Le pressioni di alcuni Universitari sul Governo italiano affinché revochi tale riforma epocale del sistema formativo medico, rischiano di arrecare un gravissimo danno sia al diritto dei medici a una adeguata formazione sia a quello alla salute dei c

"Le pressioni di alcuni Universitari sul Governo italiano affinché revochi tale riforma epocale del sistema formativo medico, rischiano di arrecare un gravissimo danno sia al diritto dei medici a una adeguata formazione sia a quello alla salute dei cittadini"

La Conferenza Permanente delle Facoltà e delle Scuole di Medicina e Chirurgia e la Conferenza Permanente dei Collegi di Area Medica presentano una mozione con la quale modifiche al decreto Bollette di recente approvato in prima lettura dalla Camera.

Nel testo, in particolare, si esprime "forte preoccupazione" per gli effetti che il provvedimento potrebbe comportare sulla "corretta attuazione del percorso formativo degli assistenti in formazione delle Scuole di Specializzazione di area medica". E questo perché ai fini di un’adeguata formazione, "la frequenza degli assistenti in formazione presso i presidi ospedalieri e le strutture territoriali del Servizio Sanitario Nazionale debba prevedere un’adeguata rotazione tra le strutture delle reti formative delle Scuole di Specializzazione accreditate in base ai requisiti strutturali e di qualità di cui ai citati D.I. 68/2015 e 402/2017, tra l’altro obbligatoriamente prevista dal DI 138/2023 e che tale rotazione sarebbe di fatto resa impossibile dall’assunzione dal medico in formazione specialistica presso una singola struttura dal terzo anno in poi".

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Viene ritenuto "legittimo e necessario" mantenere la possibilità per il Ssn di assumere a tempo determinato i medici in formazione specialistica, secondo quanto già disposto dalla manovra 2019 e così come già previsto fino a tutto il 2025 ed "eventualmente prevedere un ulteriore proroga a tutto il 2026, anno in cui l’aumento delle borse per i contratti dei medici informazione specialistica messo in essere dal 2021 in poi produrrà i suoi effetti in termini di aumento reale del numero degli specialisti disponibile, ma che non esiste alcuna giustificazione ad ulteriori proroghe di una norma evidentemente emergenziale al momento che l’emergenza non è più presente".

E, proprio alla luce di questo, viene evidenziata "l’irritualità dell’inserimento di una norma senza alcun carattere di urgenza, stante che ad oggi a possibilità per il Ssn di assumere a tempo determinato i medici in formazione specialistica".

Infine, un'ulteriore criticità riguarda l’abolizione del requisito della specializzazione per l’accesso ai ruoli della dirigenza medico in ambito odontoiatrico. Il timore è che questo "possa determinare un abbassamento del livello formativo dei dirigenti odontoiatri e degli specialisti ambulatoriali e come la normativa proposta possa mettere in dubbio il necessario e doveroso mantenimento dei dirigenti odontoiatri privi di specializzazione nell’ambito contrattuale della dirigenza medica".

Alla luce di ciò si chiede in sede di conversione in legge del decreto che il comma 1 dell’articolo 14 sia eleminato o preveda in alternativa "una proroga, al massimo, fino a tutto l’anno 2026, ai fini della salvaguardia della qualità della formazione medica specialistica e dell’assistenza erogata dal nostro Ssn; l’art 15-ter, ove mantenuto cosi come proposto dalle commissioni, preveda, ai fini concorsuali, una adeguata valorizzazione dei titoli di specialista in disciplina odontoiatrica e l’esplicita ed inderogabile permanenza dei dirigenti odontoiatri nell’ambito della dirigenza medica".

 Ma l'Anaao non ci sta e ribatte: “Leggiamo con preoccupazione e stupore la mozione inviata dalla Conferenza permanente delle Facoltà e delle scuole di medicina e chirurgia e della Conferenza Permanente dei Collegi di Area Medica con cui si chiede di bloccare la riforma del sistema formativo specialistico medico introdotta con il DL 30 marzo 2023, n. 34”. Il sindacato non esita a definire l'azione "tanto incomprensibile quanto tardiva e ingiustificata”.

“Il decreto Calabria, pur garantendo adeguato spazio anche alla formazione teorica svolta presso le Università, che continuano a svolgere un ruolo di coordinamento delle attività didattiche e di ricerca, ha scardinato il vecchio paradigma formativo italiano, in precedenza polarizzato verso un insegnamento esclusivamente teorico, incentrando la formazione specialistica dei medici verso l’insegnamento pratico che in medicina appare di importanza imprescindibile”.

“Ebbene - prosegue Anaao - le pressioni di alcuni Universitari sul Governo italiano affinché revochi tale riforma epocale del sistema formativo medico, rischiano di arrecare un gravissimo danno sia al diritto dei medici a una adeguata formazione sia a quello alla salute dei cittadini. Siamo pronti a contrastare tale tentativo di restaurazione del sistema formativo medico specialistico ormai obsoleto ed arretrato rispetto agli standard europei se necessario anche dinnanzi alla Commissione Europea affinché non venga dato spazio a tali tendenze particolaristiche e baronali delle Università italiane”. L’Anaao Assomed chiede al Ministro della salute e al Governo di continuare sulla strada intrapresa senza rallentamenti e con la certezza di avere l'approvazione della totalità degli oltre 50.000 medici in formazione specialistica.

“Ci auguriamo – conclude l’Anaao Assomed - che il tempo delle lobby lasci spazio al tempo delle riforme vere nell'ottica di un continuo miglioramento delle cure e della formazione medica. Se così non sarà, siamo pronti alle barricate contro questo maldestro tentativo di mantenimento di uno status quo figlio di un inquadramento del medico in formazione specialistica vecchio di ben 24 anni (d.lgs. 368 del 1999)”.

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