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Schillaci: nel 2025 nove miliardi in più per il Fondo sanitario nazionale

Sanità pubblica Redazione DottNet | 06/06/2023 17:34

"Questo Governo nonostante le oggettive difficoltà economiche, la crisi energetica e la guerra russo-ucraina, ha aumentato le risorse destinate alla sanità: nel triennio 2023-2026 sono stati stanziati circa 7 miliardi e mezzo di euro in più rispetto

"Questo Governo nonostante le oggettive difficoltà economiche, la crisi energetica e la guerra russo-ucraina, ha aumentato le risorse destinate alla sanità: nel triennio 2023-2026 sono stati stanziati circa 7 miliardi e mezzo di euro in più rispetto al passato"

Nel 2025 ci saranno nove miliardi in più per il Fondo sanitario nazionale rispetto al 2021. È l'annuncio fatto dal ministro della Salute, Orazio Schillaci, nel suo intervento di all'Università Cattolica di Roma per la 28esima edizione della Conferenza annuale Ehma, l'European Health Management Association. «Il sistema sanitario per decenni è stato oggetto di una politica di tagli lineari che hanno determinato criticità, che negli anni si sono cronicizzate, e che sono stati poco utili a garantire il recupero dell'appropriatezza. Oggi possiamo ritenere definitivamente conclusa la fase di definanziamento. Questo Governo nonostante le oggettive difficoltà economiche, la crisi energetica e la guerra russo-ucraina, ha aumentato le risorse destinate alla sanità: nel triennio 2023-2026 sono stati stanziati circa 7 miliardi e mezzo di euro in più rispetto al passato. Solo nel 2023 abbiamo reso disponibili 3 miliardi e mezzo in più. Nel 2025 il Fondo Sanitario Nazionale crescerà di circa 9 miliardi di euro in più rispetto al 2021, anno caldo sul fronte del contrasto al Covid».

«Accanto alle risorse - aggiunge il ministro - occorre però visione», assieme al «coraggio di attuare una riforma sanitaria che vada oltre singoli interventi tampone, a partire dalla revisione dei modelli assistenziali. La sfida che tutti i sistemi sanitari solidaristici sono chiamati ad affrontare è quella di rispondere ai bisogni di cura di una popolazione sempre più anziana e all'aumento di incidenza di patologie croniche che necessitano di assistenza continua per garantire cure adeguate e qualità della vita, evitando di aumentare ulteriormente i costi a carico del Servizio Sanitario Nazionale. In quest'ottica appare prioritario ripensare i nostri modelli organizzativi e lo vogliamo fare cambiando la prospettiva dalla quale guardiamo al sistema sanitario: sino ad ora è stato pensato e costruito partendo dal lato dell'offerta", non dal lato degli operatori».

Poi un passaggio anche sul Pnrr, il cui investimento per «la realizzazione di una sanità di prossimità ben strutturata» deve essere considerato come «una opportunità per tornare ad investire in prevenzione», per troppi anni «considerata la Cenerentola della sanità, che rappresenta un caposaldo su cui agire se vogliamo salvaguardare il nostro servizio sanitario pubblico».

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