La scoperta arriva da un team di ricercatori dell'Università Ca' Foscari Venezia e del Centro di Riferimento Oncologico di Aviano
I radicali liberi, comunemente associati all'invecchiamento cellulare, possono diventare degli alleati nella lotta contro il cancro. Un team di ricercatori dell'Università Ca' Foscari Venezia e del Centro di Riferimento Oncologico di Aviano ha brevettato un nanomateriale in grado di innescare un 'effetto domino' di radicali liberi capace di distruggere le cellule tumorali. Il nanomateriale, a base di nitroprussiato di rame (CuNP), è stato testato in vitro su sul carcinoma ovarico, mammario e sul glioblastoma (tumore del cervello e del sistema nervoso).
Ora il team procede con le sperimentazioni in vivo per un suo futuro utilizzo nella terapia chemioterapica. "Nel caso del nitroprussiato di rame - spiega Flavio Rizzolio, professore a Ca' Foscari e coordinatore della ricerca - la generazione di questi radicali altamente tossici avviene prevalentemente all'interno del tumore, danneggiando irreversibilmente le cellule tumorali, lasciando invece intatte le cellule sane del nostro organismo." L'innovazione, studiata nei laboratori di Ca' Foscari e Cro di Aviano, supera un limite importante di una delle tecniche più promettenti per il trattamento dei tumori, la terapia chemodinamica. Il team di ricerca è composto da Flavio Rizzolio, Muhammad Adeel e Kanwal AsifIl per Ca' Foscari e Vincenzo Canzonieri per il Cro di Aviano.
Va evitato l'uso eccessivo in quanto le radiazioni provenienti dalla diagnostica per immagini potrebbero essere responsabili del 5% di tutti i casi di cancro all'anno, come tumori ai polmoni, al seno ed altri tipi di tumori
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