È il risultato di un consorzio di ricerca attivo in diversi paesi quello pubblicato sulla rivista Nature Genetics
Grazie ad uno sforzo internazionale senza precedenti è stata tracciata la mappa più completa dei geni che sono collegati ad un rischio più elevato di epilessia. È il risultato di un consorzio di ricerca attivo in diversi paesi quello pubblicato sulla rivista Nature Genetics, l'obiettivo è migliorare diagnosi e cura della complessa e sfaccettata malattia.
I ricercatori hanno confrontato il Dna di quasi 30.000 persone con epilessia di diversi tipi, con quello di 52.500 persone senza epilessia. Le differenze hanno evidenziato aree del Dna che potrebbero essere coinvolte nello sviluppo della malattia, 26 aree distinte tra cui 19 specifiche di una particolare forma di epilessia chiamata "epilessia genetica generalizzata" (Gge).
"Comprendere meglio le basi genetiche dell'epilessia è fondamentale per sviluppare nuove opzioni terapeutiche e, di conseguenza, una migliore qualità di vita per gli oltre 50 milioni di persone che ne soffrono a livello globale", dice Gianpiero Cavalleri, docente di Genetica umana presso la Scuola di Farmacia e Scienze Biomolecolari del Royal College of Surgeons in Irlanda (Rcsi).
I ricercatori hanno anche dimostrato che molti degli attuali farmaci per l'epilessia agiscono proprio sui geni di rischio evidenziati in questo studio. Tuttavia, sulla base dei loro dati, sono stati in grado di proporre alcuni farmaci alternativi oggi in uso per altre malattie ma potenzialmente efficaci per l’epilessia, in quanto hanno come bersaglio proprio alcuni dei geni di rischio appena scoperti. "L'identificazione dei cambiamenti genetici associati all'epilessia ci permetterà di migliorare la diagnosi e la classificazione dei diversi sottotipi di epilessia. Questo, a sua volta, guiderà i medici nella scelta delle strategie terapeutiche più vantaggiose, riducendo al minimo le crisi", afferma Colin Doherty, consulente neurologo del St James's Hospital.
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