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Seno, nel 42% di casi trattati con Neratinib ridotto il rischio di recidiva

Oncologia Redazione DottNet | 25/10/2023 10:06

Pascale, centro coordinatore di uno studio presentato a Madrid al Congresso europeo di oncologia. Arruolati 111 pazienti di 23 centri europei

Presentati al congresso ESMO di Madrid i risultati preliminari dello studio NEAR. Lo studio si riferisce ad una nuova terapia adiuvante col farmaco Neratinib che aggiunta in sequenza al trattamento post-operatorio standard di tumori mammari e con amplificazione di HER2, riduce il rischio di recidiva tumorale di circa il 42%.

Il trattamento con Neratinib è sequenziale (o esteso) e corrisponde a 1 anno aggiuntivo di terapia dopo il termine del trattamento a base di anticorpi monoclonali che, normalmente, viene praticato per 1 anno. Il trattamento con Neratinib è orale con compresse che vengono assunte quotidianamente assieme alla terapia ormonale. Lo studio NEAR ha valutato la fattibilità di questa terapia nell’ambito della normale pratica clinica arruolando 111 pazienti in 23 centri europei di 5 paesi (Belgio, Croazia, Francia ,Italia e Spagna). Il Pascale rappresenta il principale centro con 20 pazienti arruolate.

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Il coordinatore internazionale e presentatore dello studio al congresso di Madrid è stato Michelino De Laurentiis, direttore del Dipartimento di Oncologia Senologica e Toracopolmonare dell’Istituto dei tumori di Napoli. "I risultati preliminari dello studio NEAR – dice Michelino De Laurentiis - confermano l’efficacia e la fattibilità della terapia estesa con Neratinib e consolidano l’importanza potenziale di questa nuova opzione terapeutica per le pazienti ad alto rischio con tumore mammario ormonsensibile e con amplificazione di HER2".

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