Gli unici farmaci rimborsati in oculistica, cioè a carico del Servizio sanitario nazionale, sono i farmaci per il glaucoma
Dalla cataratta alla maculopatia, che da sola colpisce oltre 1 milione di italiani, le malattie dell'occhio sono in "crescita vertiginosa", direttamente legate all'invecchiamento della popolazione. Ma in aumento sono anche le patologie oculari tra i giovani, a partire dalla miopia. Complessivamente, sono 6 milioni gli italiani affetti da problemi alla vista, con un aumento di almeno il 50% rispetto a 10 anni fa. Eppure le malattie oculari restano ancora delle 'cenerentole' e si pone il grande problema del costo dei farmaci, che sono quasi tutti a carico del cittadino.
A fare il punto è Stanislao Rizzo, direttore della Clinica oculistica del Policlinico universitario A. Gemelli e professore di Oculistica all'Università Cattolica: "L'oculistica - afferma - è un pò un settore 'dimenticato', nonostante i notevoli costi sociali diretti e indiretti che queste malattie determinano".
Il punto, rileva, è che le malattie dell'occhio vengono in qualche modo "trascurate, nonostante siano fortemente invalidanti: non si pensa mai al costo sociale legato ai pazienti ipovedenti. Per questo, chiediamo più attenzione: andrebbero rese rimborsabili almeno le terapie chirurgiche antinfettive". Questo, a fronte di numeri in costante crescita. In generale, sottolinea l'esperto, "sono in aumento tutte le patologie legate all'età e l'Italia è uno dei Paesi con la maggiore prevalenza di anziani. Tra queste la cataratta, la cui incidenza sta aumentando in maniera vertiginosa. Tra le cause anche la maggiore esposizione alla luce del sole ed ai raggi ultravioletti". E la situazione, rileva, "si è aggravata a seguito della pandemia, perchè le liste di attesa si sono notevolmente allungate ed ora per avere un intervento di cataratta si deve aspettare anche oltre un anno. Per una patologia così invalidante questo è un problema. Ma il punto resta sempre quello degli insufficienti investimenti nella sanità". In grande aumento è anche la maculopatia senile, legata all'invecchiamento della retina. Si distinguono due forme, la prima è quella 'umida' accompagnata da edema e sangue ed è la forma più pericolosa.
Per questa forma, però, chiarisce Rizzo, "oggi abbiamo dei farmaci sempre più potenti ed efficaci. Tuttavia, gli ospedali sono affogati da pazienti con maculopatia e spesso non riescono a seguire i protocolli di somministrazione che prevedono almeno 6-7 iniezioni oculari l'anno con i farmaci di nuova generazione. Tali farmaci sono rimborsati dal Ssn ma hanno un costo pari a circa 3mila euro l'anno a paziente. Dunque, sempre per una questione di costi e considerando il gran numero di pazienti - afferma - in alcune Regioni si preferisce utilizzare farmaci di vecchia generazione meno costosi, che presuppongono però una somministrazione mensile ed hanno un'azione limitata nel tempo". La secondo forma, pari al 90% delle maculopatie, è quella cosiddetta 'secca', in cui la macula si atrofizza per motivi legati all'età, per cui fino a poco tempo fa non c'era una terapia. Da qualche mese però, prosegue, "sono stati messi in commercio negli Usa 2 farmaci dopo l'approvazione della Fda: sono in grado di rallentare l'evoluzione della malattia nel 30% dei pazienti. Si attende ora il via libera dell'Ema".
Una patologia non legata invece all'anziano che è in enorme crescita è poi la miopia, complice l'enorme esposizione a pc e schermi. "Vediamo un aumento preoccupante proprio tra i ragazzi ma oggi ci sono finalmente delle terapie valide, come colliri a base di atropina e lenti particolari, che rallentano notevolmente la malattia. Purtroppo - evidenzia l'esperto - anche in questo caso i farmaci sono a carico del cittadino". Su questi temi, circa 3mila esperti da tutto il mondo si confronteranno in occasione del congresso internazionale sulle patologie della retina Floretina, dal 30 novembre al 3 dicembre a Roma: "E punteremo i riflettori anche sulle nuove metodiche di insegnamento, a partire - conclude Rizzo - dalla realtà virtuale ed il metaverso, che saranno applicati alla chirurgia dell'occhio".
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