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Depressione peripartum. Pubblicate dall’Iss le Linee guida per prevenirla

Ginecologia Redazione DottNet | 12/01/2024 12:10

Sono destinate principalmente a psichiatri e psicologi, ma anche a ostetriche, ginecologi, pediatri, infermieri, medici di medicina generale, assistenti sociali

La gravidanza e il primo anno dopo il parto, noti come periodo perinatale, costituiscono una fase di enormi cambiamenti fisiologici, psicologici e sociali nella vita delle donne. Si stima che 1 donna su 5 sviluppi problemi di salute mentale nel periodo perinatale, in particolare depressione e ansia che sono i disturbi più frequenti. La depressione peripartum (PPD) può influire negativamente sulla salute della madre, sulla salute e lo sviluppo del feto/neonato prima e del bambino poi, e sulle relazioni familiari. Inoltre, rappresenta un consistente onere sociale ed economico per i sistemi sanitari. Molti casi di disturbi dell'umore postpartum non vengono diagnosticati e curati. Ecco, quindi, che per prevenire la depressione peripartum e offrire uno screening tempestivo seguito da un trattamento appropriato sono state predisposte delle linee guida cliniche basate su evidenze scientifiche.

Sul sito dell’Iss sono ora online le Linee guida di pratica clinica evidence-based (clicca qui per scaricare il documento integraleper la prevenzione, lo screening e il trattamento della depressione peripartum (Evidence-Based Clinical Practice Guidelines For Prevention, Screening and Treatment Of Peripartum Depression), prodotte dal Research Innovation and Sustainable Pan-European Network in Peripartum Depression Disorder (Riseup-PPD) a dicembre 2023.

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La rete internazionale e interdisciplinare RISEUP-PPD, finanziata dall'UE nell’ambito della Cost Action CA18138 recentemente giunta alla sua conclusione, spiega l’Iss, ha coinvolto ricercatori/trici e professionisti/e impegnati nella promozione della salute mentale delle donne nel periodo perinatale e nello sviluppo di strumenti standardizzati e interventi evidence-based per diagnosticare, trattare e prevenire la depressione peripartum (PPD). Dal 2019 al 2023, hanno partecipato a RISEUP-PPD ricercatori e professionisti provenienti da 31 Paesi europei, tra cui l’Italia con l’Istituto Superiore di Sanità.

La maggior parte dei Paesi europei non dispone di indicazioni per la prevenzione, lo screening e il trattamento della PPD e, dove esistono documenti di riferimento, la bassa qualità metodologica e le discrepanze nelle raccomandazioni potrebbero portare a disparità e disuguaglianze nella gestione clinica della PPD tra i vari Paesi. Inoltre, le linee guida disponibili hanno come oggetto la salute mentale perinatale in senso più ampio, mentre non esistono linee guida focalizzate sulla PPD, il disturbo mentale più frequente nel periodo postnatale.

Le linee guida – chiarisce l’Iss – sono destinate principalmente ai professionisti della salute mentale come psichiatri e psicologi, ma anche a ostetriche, ginecologi, pediatri, infermieri, medici di medicina generale, assistenti sociali e a coloro che svolgono ruoli chiave nell'attuazione di interventi per la prevenzione, lo screening o il trattamento della PPD. Inoltre, tra i destinatari, sono compresi anche politici, economisti, organizzazioni no-profit e altre realtà coinvolte nello sviluppo di politiche sugli investimenti e gli interventi per la prevenzione, lo screening o il trattamento della PPD”.

Le linee guida elaborate dal Riseup-PPD rappresentano un notevole progresso verso un miglioramento della qualità dell’assistenza e una maggior tutela della salute mentale perinatale. Tuttavia, la loro efficacia è limitata da tre fattori principali: disparità nelle conoscenze esistenti e nei dati disponibili tra Paesi e Regioni europei; disparità nella disponibilità di risorse locali per la salute mentale perinatale; disparità nelle condizioni ambientali e sociali delle donne

“Riconoscere e affrontare queste variabili e le disparità a esse associate – aggiunge l’Iss – è fondamentale per garantire a tutte le donne di ricevere un’assistenza completa e adeguata durante questa fase delicata della vita, che avrà un impatto su almeno due generazioni”.

Il documento ha mirato a sintetizzare le attuali evidenze scientifiche riguardanti gli interventi per prevenire, effettuare lo screening e trattare la depressione unipolare peripartum con riferimento al contesto europeo. Le linee guida sono state sviluppate per supportare le decisioni sanitarie e sono rivolte ai professionisti sanitari, in particolare della salute mentale, che nella loro pratica clinica si occupano di donne che pianificano la gravidanza, donne in gravidanza o donne nel primo anno dopo il parto, che soffrono o sono a rischio di depressione.

La strategia di ricerca ha incluso solo revisioni sistematiche e metanalisi, pertanto non sono state considerate evidenze provenienti da singoli studi. Il documento è suddiviso in sette sezioni principali: Sviluppo delle Linee guida (scopo, target, metodologia e sviluppo delle raccomandazioni cliniche per la PPD)Introduzione (definizione, prevalenza, incidenza e impatto della PPD)Elenco delle raccomandazioni cliniche per la PPDPanoramica schematica delle raccomandazioni cliniche per la PPDSintesi delle evidenze (prevenzione, screening e trattamento della PPD); Raccomandazioni per la ricerca futura su prevenzione, screening e trattamento della PPD

“Le indicazioni presentate nelle linee guida comprendono una vasta gamma di strategie cliniche per la PPD, che includono la farmacoterapia e la stimolazione cerebrale non invasiva, interventi psicologici e psicosociali e trattamenti non convenzionali e complementari” spiega l’Iss. In particolare, il documento propone 48 raccomandazioni di pratica clinica da applicare nelle aree della prevenzione, screening e trattamento della PPD. Nella prevenzione della PPD sono valutati: interventi di tipo psicologico e psicosocial; interventi di tipo farmacologico come l’uso di antidepressivi; uso di integratori alimentari; la pratica di attività fisica. Nello screening della PPD sono valutati: programmi di screening previsti per la popolazione generale; programmi di screening per le donne ad alto rischio. Nel trattamento della PPD sono valutati: interventi di tipo psicologico; terapie farmacologiche; stimolazione cerebrale non invasiva; trattamenti non convenzionali e complementari.

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