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Dalle infezioni resistenti costi per un miliardo l'anno

Infettivologia Redazione DottNet | 13/02/2024 18:01

La Commissione Ue stanzia 50 milioni di euro nell’ambito del programma EU4Health

L'antimicrobico-resistenza in Italia costa ogni anno circa 800 milioni di euro in ricoveri per acuti conseguenti alle infezioni. Causa inoltre un danno economico di circa 200 milioni di euro in termini di perdita di produttività dei pazienti. Sono alcuni dei dati contenuti all'interno della Roadmap per l'Antimicrobico Resistenza, diffusa da Cittadinanzattiva.    Il documento analizza le conoscenze attuali sull'antimicrobico-resistenza e presenta 10 diverse strategie che possono essere adottate in forma di priorità per combatterla. Si va dall'educazione dei cittadini a un uso consapevole degli antibiotici alla formazione dei professionisti sanitari; dallo sviluppo di nuovi antibiotici al monitoraggio della resistenza; dall'uso di test diagnostici rapidi alla promozione della ricerca in un'ottica One Health.    A livello globale, le infezioni da batteri resistenti causano circa 1,5 milioni di morti all'anno; il numero sale a quasi 5 milioni se si considerano anche i decessi indiretti.

L'Italia è tra i Paesi più colpiti: ogni anno ci sono tra 10 e 15.000 morti ospedaliere dovute a infezioni da batteri multiresistenti.   "Il fenomeno dell'antimicrobico-resistenza rappresenta un'emergenza per la sanità pubblica non solo per l'impatto epidemiologico, economico e sociale che ne deriva, ma in più perché è evidente il rischio determinato dalla rapida perdita di efficacia da parte di un numero sempre più elevato di antibiotici e dal ridotto sviluppo di nuove molecole antibiotiche nel corso dell'ultimo decennio", dichiara Valeria Fava, responsabile coordinamento politiche della salute di Cittadinanzattiva. "Per questo è prioritario individuare una strategia condivisa ed unitaria per contrastarla".

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Intanto la Commissione europea ha lanciato due nuovi importanti progetti a supporto elle principali priorità dell’Unione sanitaria europea. La prima azione si concentra sulla resistenza antimicrobica (AMR), una delle principali minacce di salute dei nostri tempi. Il progetto mira a ridurre il rischio di esposizione dei cittadini a batteri resistenti agli antibiotici ed è sostenuto con 50 milioni di euro nell’ambito del programma EU4Health, diventando così la più grande azione finanziata dall’UE sulla resistenza antimicrobica fino ad oggi. L’azione JAMRAI 2 riunisce tutti gli Stati membri dell’UE più Islanda, Norvegia e Ucraina per lavorare su settori quali la prevenzione e il controllo delle infezioni, la sorveglianza e il monitoraggio, l’uso prudente degli antimicrobici, la sensibilizzazione e l’innovazione. In linea con l’approccio One Health necessario per contrastare la resistenza antimicrobica, l’iniziativa comprende attività legate alla salute degli animali e all’ambiente. La seconda azione comune si concentra sulla prevenzione del cancro e di altre malattie non trasmissibili (MNT), come le malattie cardiovascolari, il diabete e la salute mentale. Sarà finanziato con 76 milioni di euro dal programma EU4Health e riunirà le autorità nazionali di 22 Stati membri dell’UE più Norvegia, Islanda e Ucraina che lavorano per massimizzare gli sforzi. L’azione congiunta JA PreventNCD costruirà inoltre un’infrastruttura europea completa per monitorare i fattori legati al cancro e ad altre malattie non trasmissibili, oltre a concentrarsi sulla riduzione delle disuguaglianze sociali.

“Le azioni avviate oggi - commenta Stella Kyriakides, Commissaria per la Salute e la sicurezza alimentare - sono la prova dell’impatto positivo che l’Unione europea della sanità e le azioni finanziate dal programma EU4Health hanno sulla vita dei cittadini dell’UE. La resistenza antimicrobica è responsabile di oltre 35.000 decessi ogni anno nella sola UE e costa ai nostri sistemi sanitari 11,7 miliardi di euro. Dobbiamo intensificare urgentemente le nostre misure in Europa e nel mondo per affrontare questa minaccia, motivo per cui oggi lanciamo la più grande azione mai finanziata dall’UE contro la resistenza antimicrobica per aiutare i paesi a fare davvero la differenza sul campo. Le nostre azioni supportano inoltre i paesi a migliorare la prevenzione e a ridurre il carico di cancro e di altre malattie non trasmissibili, sostenendo la nostra ambizione nell’ambito del Piano europeo di lotta contro il cancro e di altre iniziative chiave”.

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