Testa: “Tagliare le prescrizioni non è la soluzione per far risparmiare lo stato, anzi, vorrebbe dire meno visite, meno controlli e più patologie nel futuro"
“Il decreto per tagliare le prescrizioni del 20% è un taglio alla salute dei cittadini italiani ed il nostro sindacato non ci sta”. Così Angelo Testa, Presidente nazionale Snami. “La colpa delle prescrizioni va ricercata nelle liste di attesa che non fanno altro che aumentare le richieste prescrittive del privato che poi si abbattono nel pubblico, in particolare sui medici di famiglia. Se si volesse risolvere davvero le lungaggini delle liste si permetterebbe agli specialisti di svolgere la libera professione solo dopo aver esaurito le stesse” continua Gianfranco Breccia, segretario nazionale Snami.
“Quante sono le prescrizioni fatte in autonomia dai medici di famiglia e quante su suggerimento degli specialisti? – aggiunge Domenico Salvago, vicepresidente nazionale Snami – Se non abbiamo i dati a disposizione non possiamo procedere con tagli erga omnes che colpiscono la buona pratica medica e penalizzano i cittadini”. Conclude il leader Angelo Testa: “Tagliare le prescrizioni non è la soluzione per far risparmiare lo stato, anzi, vorrebbe dire meno visite, meno controlli e più patologie nel futuro. Vogliamo misure organizzative e non punitive che risolvano le liste di attesa, incidano sull’appropriatezza prescrittiva e diano assistenza ai cittadini”.
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