Benefici ottimali facendo 6-10 piani a piedi al giorno
Salire e scendere sei-dieci piani di scale al giorno aumenterebbe la longevita', abbassando inoltre i rischi di infarto, ictus e una serie di disturbi cardiaci. Lo dice un nuovo studio che ha seguito ben 480,000 persone tra i 30-80 anni per 12 anni, ed e' stato condotto alle universita' di 'East Anglia', Norkolf e Norwich sotto la guida di Sophie Paddock: "E' stata un sorpresa osservare che un' attivita' fisica tanto semplice puo' portare benefici di tanto livello", ha confessato la ricercatrice.I dati emersi rivelano che chi fa quotidianamente tra i 6 ed i 10 piani di scale ha rischi di morte prematura per ogni causa generalmente inferiori alla media di chi sceglie l' ascensore. Le probabilita' di morte specificamente per infarto risultano piu' basse del 39% tra i 'seguaci' delle scale e i rischi malattie cardiovascolari scendono del 20%.
Il neglect è un disturbo neuropsicologico che può insorgere in seguito a un ictus, in particolare quando viene colpito l’emisfero destro del cervello, coinvolgendo le aree parietali, temporali o frontali
Lo studio, efficace sulle cause cardiovascolari
L’intervento, realizzato su un uomo di circa 70 anni, ha previsto l’impianto della tecnologia progettata da Edwards Lifescience per migliorare la durata dell’impianto e ridurre i rischi per il paziente
"Idratarsi e fare attenzione ai segnali d'allarme"
Società scientifiche ed esperti concordano sulla necessità di agire sull’organizzazione e il monitoraggio – anche attraverso i LEA - e sulla comunicazione per un paziente più consapevole
Per colmare questo vuoto, è stato realizzato il Manifesto: “Rischio cardiovascolare residuo: analisi del contesto e delle opzioni terapeutiche, tra innovative strategie di prevenzione e sostenibilità di sistema”
Abbott annuncia la disponibilità in Italia di AVEIR™ DR, il primo sistema di pacemaker bicamerale senza fili al mondo per trattare le persone con un ritmo cardiaco anomalo o più lento del normale. Eseguiti già i primi impianti in Italia
Il documento ha affrontato il tema dell’aderenza terapeutica nei suoi diversi aspetti, sia a livello mondiale che italiano
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