Canali Minisiti ECM

Dengue: 197 casi in Italia, sei volte in più rispetto al 2023

Infettivologia Redazione DottNet | 16/05/2024 15:33

L'Organizzazione mondiale della sanità annuncia che un nuovo vaccino - chiamato Tak-003 - contro la dengue è in fase di prequalificazione

In aumento in Italia i casi di infezione da virus dengue che, secondo l'Istituto Superiore di Sanità, salgono a 197 nel primo trimestre dell'anno, ovvero 6 volte in più rispetto allo stesso periodo del 2023. La maggior parte delle infezioni, trasmesse dalle punture di zanzare, risultano contratte durante i viaggi all'estero, in particolare in Brasile e alle Maldive, e possono essere asintomatiche in più del 50% dei casi o caratterizzate da una malattia febbrile moderata, la febbre da dengue (DF), fino ad arrivare, in circa il 5% dei casi sintomatici, alle forme più gravi.

 "La trasmissione locale della Dengue in Italia, così come in altri Paesi europei, è un evento raro. La maggioranza dei casi è contratta all'estero. - sottolinea Anna Teresa Palamara, che dirige il dipartimento di Malattie Infettive dell'Iss - Tuttavia, le condizioni climatiche e la presenza di una zanzara in grado di trasmettere il virus rendono possibile la trasmissione in alcuni mesi dell'anno, nel contesto di una elevata circolazione in molti Paesi del mondo. L'attenzione nei confronti di questa infezione è alta nel nostro Paese - continua- con un monitoraggio attento dei casi diagnosticati in Italia da parte delle Regioni/PA, del ministero della Salute e dell'Istituto Superiore di Sanità. Consigliamo a chi intraprende viaggi internazionali, di verificare se è nota la trasmissione di questo virus nelle aree visitate e di adottare tutte le misure di prevenzione raccomandate". 

Tra le misure consigliate: proteggersi dalle punture di zanzara con repellenti e indossando pantaloni lunghi e camicie a maniche lunghe, quando si è all'aperto, soprattutto all'alba e al tramonto, usare zanzariere alle finestre, svuotare di frequente i contenitori con acqua stagnante. Al rientro in Italia, in caso si manifestino sintomi, "consigliamo di rivolgersi rapidamente al proprio medico di riferimento", conclude Palamara.

 L'Oms valuta un nuovo vaccino contro la dengue

L'Organizzazione mondiale della sanità annuncia che un nuovo vaccino - chiamato  Tak-003  - contro la dengue è in fase di prequalificazione, ossia di valutazione dei requisiti relativi a qualità, sicurezza ed efficacia. Lo rende noto la stessa Oms, precisando che si tratta di un vaccino  basato sul virus vivo attenuato e relativo ai quattro sierotipi del virus che causano la malattia, trasmessa dalla puntura di una zanzara infetta. Il nuovo vaccino prevede la somministrazione in due dosi con un intervallo di tre mesi ed è destinato ai bambini di età compresa tra 6 e 16 anni che vivono in zone in cui la dengue è molto diffusa. Tak-003 è già approvato in Italia e anche in altri paesi. Si tratta del secondo vaccino contro la dengue ad essere prequalificato dall’Oms, dopo il vaccino CYD-TDV.

"La prequalificazione è un passo importante nell'espansione dell'accesso globale ai vaccini contro la dengue, poiché ora può essere acquistato dalle agenzie delle Nazioni Unite,", ha affermato il direttore della regolamentazione dell'Omse Prequalificazione, Rogerio Gaspar . Si ritiene infatti che i casi di dengue siano destinati a espandersi geograficamente a causa del cambiamento climatico e dell'urbanizzazione. Secondo l'Oms è importante dunque che altri sviluppatori di vaccini si facciano avanti per la valutazione, "in modo da poter garantire che i vaccini raggiungano tutte le comunità bisognose", ha aggiunto Gaspar. Il numero più alto di casi di dengue, i cui sintomi più comuni sono febbre e dolori articolari, sono stati segnalati nel 2023 nelle Americhe, con 4,5 milioni di casi inclusi 2.300 decessi. L'Oms stima che ogni anno nel mondo si contano tra i 100 e i 400 milioni di casi di dengue. Circa 3,8 miliardi di persone vivono in paesi in cui la dengue è endemica, la maggior parte in Asia, Africa e nelle Americhe.

Commenti

Rispondi

I Correlati

Metà non sarà in età lavorativa, età media sarà di circa 50 anni. Tra 20 anni meno di una famiglia su 4 avrà figli

Attivare tavolo di crisi con Governo e Conferenza Stato-Regioni

Molte delle disposizioni del decreto rispecchiano quanto è già previsto da norme vigenti per i tempi d’attesa, che tuttavia vengono spesso disattese, innanzitutto per la cronica mancanza di risorse

"Proliferazione legata ad aumento temperature"

Ti potrebbero interessare

"Proliferazione legata ad aumento temperature"

In vista della Giornata mondiale arriva a Roma la campagna multicanale 'Epatite C mettiamoci un punto'

“Conviene aspettare che arrivino i vaccini aggiornati sulle ultime varianti. Il via libera lo deve dare l'Ema”

Complessivamente lo scorso anno 1,3 milioni di persone hanno contratto l'infezione, il 39% in meno rispetto al 2010

Ultime News

Onotri: "Le attese per le visite riguardano la maggior parte dei cittadini e sono quelle a cui siamo generalmente sottoposti per ricevere una visita specialistica o un accertamento diagnostico"

Mario Mandalà, Presidente Imi: “Il progetto vuole essere un cambio di paradigma degli obiettivi di prevenzione e degli obiettivi di cura. Il punto di partenza è la percezione dei pazienti. Si parte e si arriva ai loro bisogni”

Metà non sarà in età lavorativa, età media sarà di circa 50 anni. Tra 20 anni meno di una famiglia su 4 avrà figli

In Italia, si stima che la prevalenza dei soggetti osteoporotici over 50 corrisponda al 23,1% nelle donne e al 7,0% negli uomini (International Osteoporosis Foundation)