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Buoni risultati dal dispositivo che rigenera il midollo spinale lesionato

Neurologia Redazione DottNet | 26/05/2024 16:06

E' una struttura elettrificata biocompatibile e completamente flessibile per il trattamento delle lesioni del midollo spinale basato sul trapianto di cellule staminali

 Sono promettenti i risultati dei primi test su un dispositivo in grado di guidare la rigenerazione del midollo spinale lesionato grazie a un elettrodo innovativo e all'uso di cellule staminali.  A metterlo a punto i ricercatori di Riseup, un progetto europeo a guida Enea che comprende anche Sapienza Università di Roma e Rise Technology srl in Italia, insieme agli spagnoli dell'Università Politecnica di Valencia e del Centro Investigación Príncipe Felipe e i francesi del Centre National de la Recherche Scientifique.

E' una struttura elettrificata biocompatibile e completamente flessibile per il trattamento delle lesioni del midollo spinale basato sul trapianto di cellule staminali e la successiva rigenerazione del tessuto lesionato grazie a impulsi elettrici che favoriscono il differenziamento in neuroni. "Attualmente - sottolinea la coordinatrice del progetto Claudia Consales, ricercatrice ENEA della Divisione Tecnologie e metodologie per la salvaguardia della salute - non esistono cure efficaci per riparare le lesioni al midollo spinale che causano paralisi e disabilità permanenti. Tuttavia, la ricerca sulle cellule staminali ha aperto nuove prospettive ed è in continuo sviluppo al fine di migliorare il loro utilizzo per la rigenerazione del tessuto nervoso danneggiato".

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La nuova struttura si adatta alla curvatura del midollo spinale grazie all'utilizzo di un metallo poroso che consente di mantenere la conducibilità elettrica anche quando l'elettrodo è piegato o deformato. "La flessibilità e capacità di rilasciare correnti, a diverse intensità e durata - aggiunge - rendono il dispositivo particolarmente adatto per utilizzi in cui è richiesta un'elevata precisione e adattabilità, quali, ad esempio, il trattamento di patologie neurologiche, il controllo del dolore o il monitoraggio dei segnali bioelettrici del corpo". Attualmente il dispositivo è in fase di test sia su cellule staminali coltivate in vitro, sia in un modello in vivo di lesione del midollo spinale. "Gli esperimenti che stiamo conducendo - conclude Consales - sono basati su un approccio multidisciplinare e i risultati preliminari sembrano incoraggianti".

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