Canali Minisiti ECM

Uno studio smentisce il legame tra le bibite dolci e la demenza

Neurologia Redazione DottNet | 23/06/2025 10:12

Nessun effetto sul cervello se vengono consumate da adulti

 Il consumo di bevande dolci durante l'età adulta non è legato a un aumento del rischio di sviluppare la demenza nel corso della Terza Età. È il risultato a cui è giunto uno studio coordinato dalla Zhejiang University School of Medicine di Hangzhou, in Cina, e pubblicato sulla rivista JAMA Psychiatry.     "Il consumo eccessivo di zuccheri contribuisce al peso delle malattie metaboliche come l'obesità e il diabete, che sono importanti fattori di rischio per la demenza", scrivono i ricercatori. "Le bevande zuccherate sono una fonte importante di assunzione di zucchero; negli Stati Uniti circa il 20% degli anziani le consuma giornalmente".     Per questo studi precedenti avevano indagato il legame tra consumo di bevande zuccherate (o con dolcificanti) e rischio di demenza, senza però giungere a conclusioni solide.

pubblicità

Per il nuovo studio, il team ha pertanto preso in considerazione i dati di quasi 11 mila americani, mettendo in relazione il consumo di questi prodotti durante l'età adulta e il rischio di decadimento cognitivo più in là negli anni.     "Non abbiamo osservato nessuna associazione tra consumo di bevande dolci e rischio di demenza", scrivono i ricercatori che sottolineano che questi risultati non smentiscono in alcun modo gli effetti negativi di questi prodotti su altri aspetti della salute. Anzi, precisano, "visti gli effetti dannosi sulla salute metabolica e l'impatto sulle malattie croniche, dovrebbe essere studiato il legame tra consumo precoce di bibite zuccherate e con dolcificanti e il rischio di demenza", concludono.
  

Commenti

Rispondi

I Correlati

In Italia, 1 minore su 5 è affetto da un disturbo neuropsichiatrico, circa 2 milioni di bambini e ragazzi, con importanti conseguenze sulla salute mentale

Ricercatori dell’Università di Bari, L’Aquila e Pavia ha valutato in due studi distinti l’efficacia di una sofisticata tecnica di “neuromodulazione non invasiva” in emicranici in cui le molecole più recenti avevano fallito

La SIN promuove la Famiglia al centro della cura dei Neonati in Terapia Intensiva Neonatale, per ridurre gli effetti negativi delle procedure dolorose. Al via il XXXI Congresso Nazionale SIN a Montesilvano

Lo studio, coordinato da Sapienza Università di Roma e publicato sulla rivista Alzheimer's & Dementia, svela un dialogo tra due meccanismi della regolazione genica aprendo la strada alla possibilità

Ti potrebbero interessare

Scoperti nuovi fattori di rischio: il colesterolo "cattivo" nella mezza età e la perdita della vista non trattata in età avanzata

Perdita di autonomia, stigma sociale e peso economico i principali timori

Il lavoro, che accoglie le prime evidenze dello studio Nemesis è stato pubblicato su Nature Communications e illustra la generazione e i meccanismi neuronali delle alterazioni, suggerendo nuove vie di riabilitazione

All’A.O.U. Luigi Vanvitelli una nuova tecnologia cambierà la vita di migliaia di pazienti

Ultime News

Più letti