
Si possono evitare con i vaccini, le terapie e la prevenzione, grazie agli screening per la diagnosi precoce
Il 13% dei tumori è legato a infezioni batteriche o virali che possono essere evitate con i vaccini, le terapie e la prevenzione, grazie agli screening per la diagnosi precoce. E' questa la conclusione del rapporto dell'Associazione per la ricerca sul cancro degli Stati Uniti, che indica in particolare quattro tipi di agenti patogeni collegati a un deciso aumento del rischio di sviluppare un tumore. Le infezioni causate da uno dei ben 200 tipi del papilloma virus, si legge nel documento, rappresentano la causa principale dei tumori del collo dell'utero e sono coinvolte nella formazione di alcuni tumori orali e dei genitali. Vi sono poi i virus responsabili dell' epatite B e della C. Entrambe queste forme di epatite causano un'infiammazione nel fegato che può cronicizzarsi e condurre al tumore.
Nuovo studio delle università di Bari e Firenze
Per la Giornata nazionale sensibilizzazione cancro seno metastatico mostrati a Roma i risultati di due focus group coordinati da Fondazione IncontraDonna: "Definire Pdta specifico"
La scoperta è contenuta in uno studio pubblicato su Scientific Reports e coordinato da due ricercatrici dell'Università di Bari Aldo Moro, Nicoletta Resta e Carmen Abate
Alla Dottoressa Margherita Ambrosini il Premio “Cecilia Cioffrese 2024” per la scoperta di un nuovo sottogruppo molecolare del colon-retto
Sono un antiepilettico e un farmaco per il colesterolo che insieme sono in grado di modificare la biologia del tumore e potenziare l'effetto della chemioterapia
Dal melanoma al seno. Da studiare il fenomeno della resistenza in certi pazienti
Ricercatori di IEO e dell’Università degli Studi di Milano scoprono come farmaci già in uso possono essere potenzialmente efficaci contro tumori con una diffusa anomalia genetica
I nuovi dati dello studio MARIPOSA, presentati alla World Conference on Lung Cancer 2024, hanno confermato una superiorità clinica a lungo termine della terapia amivantamab più lazertinib rispetto alla monoterapia con osimertinib
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