Aiutano a 'ripulire' accumuli tossici nel cervello
Gli adulti vaccinati regolarmente contro una serie di malattie hanno rischi decisamente minori di sviluppare il morbo di Alzheimer: l'ipotesi, gia' avanzata in precedenza, e' confermata da un nuovo vasto studio epidemiologico della 'McGovern Medical School' di Houston. Le probabilita' di manifestare la malattia, in continuo aumento con l' invecchiamento della popolazione, scenderebbero addirittura del 30-40% a seconda dei vaccini.Consulente dell' indagine pubblicata sul Journal of alzheimer disease, è stato Paul E. Schulz, professore di neurology alla McGovern medical school, che ha osservato rischi inferiori del 40% di una diagnosi del morbo tra le persone che si erano vaccinate contro l' influenza. L' analisi retrospettiva ha considerato i dati relativi a individui tra i 65 e gli 85 anni senza segni di demenza, che sono stati seguiti per 8 anni.
Ricercatori giapponesi hanno osservato che l'attivazione di uno stato ipotermico specifico nei topi migliora il recupero motorio dopo il danno cerebrale
Contro la prima causa di disabilità nel mondo, il piano Sin per i prossimi 10 anni punta su prossimità e digitale
Pubblicato il 13 Ottobre sulla rivista scientifica “Molecular Neurodegeneration” lo studio italiano è frutto di una prestigiosa collaborazione multi-istituzionale
Attenzione al Covid e all'Rsv. Pregliasco: "Significativo aumento delle infezioni da Sars-CoV-2 che per le categorie a rischio può essere ancora pericoloso"
Scoperti nuovi fattori di rischio: il colesterolo "cattivo" nella mezza età e la perdita della vista non trattata in età avanzata
Perdita di autonomia, stigma sociale e peso economico i principali timori
Il lavoro, che accoglie le prime evidenze dello studio Nemesis è stato pubblicato su Nature Communications e illustra la generazione e i meccanismi neuronali delle alterazioni, suggerendo nuove vie di riabilitazione
All’A.O.U. Luigi Vanvitelli una nuova tecnologia cambierà la vita di migliaia di pazienti
Commenti