Ricciardi: "l’impatto economico è estremamente positivo". Lorenzin: "La tecnologia aprirà nuovi scenari di sfida in ambito medico"
"L’Europa, nel settore intelligenza artificiale, è in ritardo rispetto ad altri Paesi", così Walter Riccardi, professore d’igiene e Sanità Pubblica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, durante il suo intervento all'evento dal titolo "AI: presente e futuro della medicina. Nuovi scenari per ricerca, prevenzione e programmazione sanitaria", tenutosi al Centro Studi American e coordinato da Beatrice Lorenzin.
Il prof Ricciardi ha sottolineato come "l’impatto economico è estremamente positivo" mentre ha espresso alcune preoccupazioni per quanto riguarda l’impatto ambientale.
"Con l’intelligenza artificiale siamo di fronte a una grandissima trasformazione, a una nuova era in cui è in gioco l’evoluzione dell’uomo. La tecnologia aprirà nuovi scenari di sfida in ambito medico", ha dichiarato la senatrice Beatrice Lorenzin, coordinatrice dell’Health&Science Bridge del Centro Studi Americani, a margine dell'evento intitolato "AI: presente e futuro della medicina. Nuovi scenari per ricerca, prevenzione e programmazione sanitaria".
Durante il seminario, il primo di una serie volti a sensibilizzare e offrire strumenti utili sul tema Intelligenza Artificiale, la senatrice Lorenzin ha evidenziato due aspetti fondamentali su cui riflettere: "Da un lato, c'è l’impatto che l’AI ha sulle professioni sanitarie, e dall’altro, c'è l’aspetto regolatorio che tocca l’utilizzo dei dati e dei codici. Stiamo perdendo alcune possibilità di cura proprio perché alcune molecole o dispositivi non sono presenti nei nostri sistemi regolatori. Se si continua così rischiamo purtroppo di perdere le sfide che ci attendono", ha sottolineato, rimarcando l’importanza dell’applicazione dell’Intelligenza Artificiale anche nella pubblica amministrazione. "La questione del finanziamento è sempre centrale: seppur con un impatto iniziale elevato, i costi dell’implementazione dell’AI vengono ammortizzati nel tempo, evitando, ad esempio, la cronicizzazione di alcune patologie", ha concluso Beatrice Lorenzin
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