Canali Minisiti ECM

Long-Covid, sei pazienti su 10 ospedalizzati hanno ancora sintomi

Infettivologia Redazione DottNet | 27/01/2025 19:27

Cefalee, insonnia, problemi respiratori, alterazioni metaboliche e problemi neurologici sono i sintomi più diffusi, e tra i principali fattori di rischio per l’insorgenza della Pasc

A cinque anni dall'inizio della pandemia, sono tuttora numerosi i casi di pazienti che in Italia, anche a distanza di tempo dalla guarigione, presentano sintomi persistenti dovuti alla cosiddetta Pasc, acronimo di post-acute sequelae of Sars-CoV-2 infection. Circa 6 pazienti su 10 ospedalizzati per Covid nelle fasi più acute della pandemia (2020) presentano ancora sintomi, mentre nei casi meno gravi valutati dai medici di Medicina Generale che non hanno richiesto un ricovero, il rapporto è di un caso ogni 10 pazienti. Cefalee, insonnia, problemi respiratori, alterazioni metaboliche e problemi neurologici sono i sintomi più diffusi, e tra i principali fattori di rischio per l’insorgenza della Pasc (conseguenze post-acute da Sars-CoV2) sono risultati determinanti l’età avanzata, la presenza di cronicità e/o comorbidità, nonché fumo e alcol.

 È quanto emerge dal progetto scientifico Pascnet, coordinato dall'Università Cattolica del Sacro Cuore e finanziato dalla Fondazione Cariplo. La rilevazione, basata sulla raccolta di dati clinici sistematici di oltre 1.200 pazienti, ha cercato di valutare l'impatto clinico della Pasc e, nello stesso tempo, di indagare le conseguenze che la pandemia di Covid-19 ha avuto sul Ssn lombardo.
Secondo lo studio, tra gli effetti della pandemia, ci sono infatti anche quelli indiretti sul Servizio Sanitario Nazionale che, alla fine del periodo pandemico, registrava ancora un calo ampio e persistente dell'assistenza ambulatoriale.   "L'obiettivo di Pascnet - secondo l'Università - è stato sia colmare tutte le lacune relative alla sindrome, sia migliorare la conoscenza delle caratteristiche cliniche e dei fattori di rischio, grazie anche a una prospettiva epidemiologica, clinica e di salute pubblica. Lo studio si è avvalso del coinvolgimento di diversi attori del Ssn lombardo".   "I risultati scientifici raggiunti - ha commentato Claudio Lucifora, docente di Economia politica alla Cattolica e coordinatore scientifico del progetto - contribuiranno a migliorare sia la diagnosi di Long Covid da parte dei medici, sia la presa in carico da parte del Servizio sanitario nazionale di tutti quei pazienti che, a distanza di tempo, soffrono dei sintomi legati alla sindrome Pasc".

Commenti

I Correlati

La SItI rinnova il suo impegno a collaborare con le Istituzioni affinché ogni cittadino possa accedere a strumenti efficaci di prevenzione e cura con l’obiettivo di sconfiggere definitivamente i tumori HPV

Sconsiglia la formulazione quadrivalente con un secondo lignaggio dell'influenza B

"L'immunità di gregge è stata di fatto raggiunta nel bergamasco, dove si è infettata quasi tutta la popolazione con una mortalità dell'1%: la controprova ci viene dal fatto che ci sono stati pochissimi casi nella seconda ondata"

Lo studio è stato guidato da Shi Zhengli, la virologa di spicco nota come la 'batwoman' per la sua vasta ricerca sui coronavirus dei pipistrelli, presso il Guangzhou Laboratory

Ti potrebbero interessare

Commissario straordinario, armonizzare azioni nei territori

Le indicazioni per la prossima campagna ricalcheranno quelle dello scorso autunno, quindi l'anti-Covid sarà "raccomandato" a persone di età pari o superiore a 60 anni. Dalla Florida sconsigliano i vaccini mRna

Lo rivela una ricerca sul New England Journal of Medicine

Nello spot di Italia Longeva il rapporto speciale tra nonno e nipote per sensibilizzare sulla importanza della prevenzione vaccinale per difendersi dalle malattie più temibili nella terza età

Ultime News

Più letti