Medicina Generale
Medicina Generale
Canali Minisiti ECM

Riforma medicina generale, Schillaci: aspetto il parere delle Regioni

Medicina Generale Redazione DottNet | 14/03/2025 13:12

Sul tavolo ci sono diversi passaggi, come il futuro della formazione dei medici di base e la possibilità che i solo i nuovi specialisti diventino dipendenti del Ssn

La riforma della medicina generale, che tanto ha fatto parlare nelle scorse settimane soprattutto sulla possibile rivoluzione per la medicina del territorio con il passaggio dei medici di famiglia all'interno del Servizio sanitario nazionale come dipendenti - in ottica dell'avvio a pieno regime delle Case e degli Ospedali di comunità previsti dal Pnrr - è in una fase di stallo. “Aspettiamo la proposta delle Regioni”, ha detto all'Adnkronos Salute il ministro della Salute Orazio Schillaci, a margine dell'evento a Roma per i 300 anni dell'antico ospedale San Gallicano, dove Schillaci siede proprio accanto al presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca.

Chissà che non possa esserci un confronto proprio sui cardini della riforma.

Ad esempio, il numero di ore che i medici dovrebbero passare nelle Case di comunità: uno dei punti di contrasto con il sindacato di categoria.
Ma sul tavolo ci sono anche altri passaggi, come il futuro della formazione dei medici di base e la possibilità che i solo i nuovi specialisti diventino dipendenti del Ssn. Sulla riforma della medicina generale “serve una accelerazione da Lamborghini”, conferma Rocca nel suo intervento all'evento. “Oggi gli studi dei medici di famiglia sono aperti 15 ore a settimana, 3 ore al giorno, e sono chiusi nel weekend - ha evidenziato Rocca - Noi abbiamo gli anziani e i fragili che dal venerdì pomeriggio al lunedì mattina non hanno un riferimento. Con il Covid occorre prendere appuntamento per andare dal medico. Una riforma è imprescindibile - ha ribadito il presidente - per dare una risposta ai cittadini che hanno solo come alternativa i pronto soccorso. Altrimenti la rabbia si scarica sui professionisti, lo vediamo soprattutto nel fine settima con il picco di accessi nei pronto soccorso”.

Commenti

Rispondi
Rispondi
1 Risposte Rispondi

I Correlati

"L’introduzione del ruolo unico per i medici in formazione, senza un impianto normativo chiaro e condiviso, avrebbe generato confusione, disuguaglianze e criticità organizzative"

"I limiti di tempo massimi, entro i quali deve essere garantita una prestazione ambulatoriale, prescritta con ricetta rossa e dematerializzata, variano a seconda del grado di priorità"

La riforma delle Case di comunità rischia di non risolvere il problema. Paolini: "Serve una medicina generale equiparata alla formazione delle altre specialità universitarie"

"La Medicina Generale è divenuta il capro espiatorio a cui attribuire tutte le pecche, i ritardi e i malfunzionamenti del Servizio Sanitario, anche quando, nel caso delle liste di attesa, la Medicina Generale non ha alcuna responsabilità"

Ti potrebbero interessare

"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"

"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"

Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”

Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa