Più comuni nelle femmine, a scapito di sostanze neuroprotettive
Scoperte sostanze neurotossiche che, a scapito di sostanze protettive, potrebbero spiegare perché la depressione, che colpisce 280 milioni di persone in tutto il mondo, è due volte più comune nelle donne che negli uomini e inizia a svilupparsi durante l'adolescenza: secondo uno studio di Valeria Mondelli del King's College di Londra e pubblicato su Biological Psichiatry, nelle giovani che soffrono del disturbo è alterata la cosiddetta "via della chinurenina", una serie di reazioni chimiche che metabolizza l'amminoacido triptofano, presente in molti alimenti. Quando il triptofano viene scomposto, può prendere due strade nel cervello: una che produce sostanze chimiche neuroprotettive (che proteggono il cervello) e un'altra che produce sostanze chimiche neurotossiche (che danneggiano il cervello).
Ricerca Usa, anche sonno e dispositivi rubano la concentrazione
Ettore: "Esistono sintomi specifici e riconoscibili che permettono una diagnosi più precisa, quali il disordine nella relazione madre-bambino, il disturbo da stress e i disturbi da ansia"
Con la pandemia di Covid19 i casi di ansia e depressione sono aumentati del 25%. Nella Regione europea dell'Oms, le ripercussioni sono visibili soprattutto tra le fasce più vulnerabili
La ricerca sfida il dogma, ma gli scienziati avvertono: "Isolamento resta problema benessere psicologico per anziani"
Medici e infermieri, su tutti, presentano un allarmante tasso di suicidio che corrisponde a 21 ogni 100mila abitanti, rispetto alla popolazione “normale”
"I bambini e le bambine che utilizzano strumenti tecnologici e interagiscono con gli schermi subiscono due danni: uno diretto, legato alla dipendenza e l'altro indiretto, perché l'interazione con gli schermi impedisce di vivere nella vita reale"
Rigon, "serve un tavolo nazionale per interventi di prevenzione"
Cambiato il loro modo di percepire il mondo e la società. Nuovi studi dimostrano modifiche anche a livello cerebrale
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