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Farmindustria, gli Stati Uniti non possono sostituirci sui farmaci

Aziende farmaceutiche Redazione DottNet | 02/04/2025 20:48

Cattani, serve una risposta politica ai dazi, siamo in una posizione di forza

"La risposta ai dazi Usa deve essere politica. L'Ue esporta 158 miliardi di farmaci nel mondo e noi esportiamo 11 miliardi di farmaci negli Usa, e quindi non è possibile surrogare la produzione italiana ed europea con farmaci da altri Stati" . Così il presidente di Farmindustria Marcello Cattani a margine dell'evento 'Ricerca e futuro'.   "Siamo in una posizione di forza e la leva politica è forte - ha detto - con gli Stati Uniti abbiamo scambi per i nostri farmaci e vaccini di 11 miliardi nel 2024 e ci sono farmaci che vanno e vengono dall'Atlantico nelle fasi di produzione. Quindi il nostro interesse è che non vi siano dazi e controdazi perché ciò porterebbe un isolamento ulteriore".

Pertanto, è la posizione del presidente di Farmindustria, "dobbiamo lasciare negoziare la politica, ma anche essere consapevoli che abbiamo un'arma politica importante perché gli Usa non possono pensare di switchare 11 miliardi di farmaci semplicemente perché non vi sono Paesi che possono fornire farmaci in tempo zero e di valore innovativo come quelli made in Italy". Infine, ha aggiunto, "anche la posizione di andare a produrre farmaci in Usa soddisfa il principio di autonomia strategica ma bisogna fare attenzione poiché la produzione farmaceutica richiede anni.
Quindi, questa può essere una strategia ma richiede anni, mentre i cittadini hanno bisogno di farmaci subito tutti i giorni".   "Bisogna puntare sulla negoziazione, ma da una posizione di forza, per escludere i farmaci dai dazi degli Stati Uniti", ha aggiunto Cattani.  "La negoziazione politica per i dazi Usa è ancora aperta da parte della Commissione Europea e c'è un grande lavoro da parte del ministro degli Esteri Antonio Tajani con il commissario europeo al Commercio per cercare di escludere possibilmente un bene primario come i farmaci dai dazi". Secondo Cattani, "se i dazi dovessero arrivare sui farmaci, ci sarebbe in impatto immediato nella possibile carenza di medicinali per i cittadini americani, nonché un aumento dei costi non solo dei farmaci ma del sistema di cura statunitense". I dazi inoltre, ha aggiunto, "frenano l' economia e aumentano l'inflazione". Quindi, ha concluso, "la nostra fiducia è nell' attività del governo con la Commissione Europea per una negoziazione che, magari, non sarà di successo nell'immediato ma che potrebbe poi avere un esito per un capitolo strategico come i farmaci".

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