"L’introduzione del ruolo unico per i medici in formazione, senza un impianto normativo chiaro e condiviso, avrebbe generato confusione, disuguaglianze e criticità organizzative"
Lo SNAMI lo aveva detto con chiarezza fin dall’inizio: l’introduzione del ruolo unico per i medici in formazione, senza un impianto normativo chiaro e condiviso, avrebbe generato confusione, disuguaglianze e criticità organizzative. Oggi, purtroppo, le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. La scelta di alcune ASL di stipulare contratti a tempo indeterminato con medici che avevano già una convenzione in essere durante il corso di formazione contraddice lo spirito stesso del percorso formativo, che dovrebbe garantire una progressiva integrazione nel sistema sanitario. Si è così innescata una dinamica che svaluta il significato della formazione, crea disparità tra professionisti in condizioni simili e alimenta un clima di incertezza giuridica e operativa.
Le commissioni per l'appropriatezza prescrittiva dei distretti sanitari del territorio pontino hanno individuato 722 ricette fuori dai parametri previsti
Secondo la Consulta, si tratta di una misura straordinaria e temporanea giustificata dalla necessità di tutelare il diritto alla salute
A Bertolaso lettera con nodi da risolvere, sennò mobilitazione
“È il momento di reclutare i nuovi Medici di Medicina Generale nella dirigenza come dipendenti del Servizio Sanitario Nazionale”
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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